Numeri da record per il Pil italiano nel 2021: i dati Istat

L’Istat conferma numeri da record per il Pil italiano nel 2021. E buone notizie arrivano anche dal debito pubblico.

Un 2021 da record per il Pil italiano. Dopo un primo report pubblicato nelle scorse settimane, l’Istituto di statistica in un secondo documento ha confermato le stime e soprattutto la crescita del nostro Paese dopo un 2020 molto complicato a causa della pandemia.

Pil italiano
Pil italiano in crescita nel 2021. Ecco tutti i numeri © Ansa

Il Pil italiano nel 2021 ha registrato in volume una crescita del 6,6%. Un dato che sembra confermare la ripartenza dell’Italia dopo un periodo fortemente caratterizzato dalla pandemia. A trascinare questo aumento è stata la domanda interna. Contributi limitati, invece, per quella estera e variazione delle scorte.

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Lo scorso anno – si legge in una breve nota dell’Istat riportata dall’Ansal’economia italiana ha registrato una crescita di intensità eccezionale per il forte recupero dell’attività produttiva, dopo un 2020 fortemente condizionato dagli effetti della pandemia“.

Istat: “Scende anche il debito pubblico”

Pil Italia
I dati Istat sul debito pubblico italiano sono positivi: i numeri © Ansa

Le buone notizie non sono finite qui. L’Istat, infatti, ha confermato anche una discesa del debito pubblico, passato da 155,3% al 150,4%. Anche questo dato conferma una ripartenza della nostra economica dopo un periodo complicato per la pandemia.

Numeri positivi anche per quanto riguarda le amministrazioni pubbliche. In questo caso il deficit, misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -7,2%, rispetto al 9,6% del 2020. “Il netto miglioramento – si legge nel report dell’Istat – è dovuto al buon andamento delle entrate del più contento aumento delle uscite, nonostante il protrarsi delle misure di sostegno introdotte dal Governo per superare gli effetti della crisi.

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E’ stato un 2021 sicuramente positivo per l’economia italiana. Un trend che rischia di interrompersi almeno in questa prima parte dell’anno. La variante Omicron e il conflitto in Ucraina molto probabilmente porteranno ogni Paese a rivedere in negativo le stime del 2022. Maggiori certezze, però, sui numeri le avremo nelle prossime settimane quando saranno pubblicati i dati sul primo trimestre.

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