“Papà sta picchiando la mamma”, i bambini riescono a chiamare le forze dell’ordine e denunciano l’episodio di violenza Un periodo che durava, oramai, da troppo tempo. Fino a quando i bambini (in questo caso gli eroi della vicenda) non hanno alzato la cornetta ed hanno chiamato il numero di emergenza. Non accettavano l’ennesimo episodio di violenza che vedeva la loro madre come vittima. “Potete venire a salvarla?“. E’ bastata una telefonata per interrompere anni di violenze. Quasi tutti i giorni il loro padre alzava le mani contro di lei. Per gelosia. La vicenda che arriva da Viterbo lascia tutti senza parole. I bambini frequentano uno le elementari e l’altro le medie. Qualche giorno fa hanno preso coraggio ed hanno chiamato la polizia. Non riuscivano più a sopportare di vedere l’ennesima scena di violenza. L’operatore che ha risposto non ha perso un solo secondo in più ed ha avvisato la Questura. Sul posto sono arrivati gli agenti. In un primo momento la donna (famiglia di origine georgiana) ha negato di essere stata violentata dal compagno. Fino a quando non ha trovato, anche lei, il coraggio di raccontare il tutto alle forze dell’ordine. Per anni ha dovuto subire maltrattamenti. Addirittura nel 2008. Non solamente violenza fisica, ma addirittura sessuale e psicologica. L’uomo ha 44 anni. Per lui sono scattate inevitabilmente le manette. Una indagine che è stata seguita dalla Squadra mobile e dalla Procura. Per la madre ed i figli eroi si sono aperte le porte di un centro “anti-violenza”. Nella giornata di venerdì sono potuti ritornare a casa. Ovviamente senza il mostro. La picchiava per ogni motivo. Soprattutto quello più banale: “Una volta avevo osato salutare il genitore di un compagno di scuola di nostro figlio“. Soprattutto quando usciva per andare a lavoro: “Mi mandava messaggi minacciandomi che, una volta tornato a casa, mi avrebbe massacrato“. Una violenza terribile fatta da tante minacce. Come quella di costringerla a rasarsi a zero, con lo scopo di impedirle di uscire e di farsi notare dalla gente. Rivelazioni che, fino ad ora, non aveva mai raccontato a nessuno. Una rabbia ed un dolore che si è portata dentro per molti anni. Tanto è vero che non ha mai provato a chiedere aiuto e soccorso. Ovviamente neanche una denuncia né altro. Nel corso delle indagini i poliziotti hanno raccolto le testimonianze da parte di parenti e conoscenti della vittima. Gli stessi che hanno confermato tutto quello che ha dovuto subire. Un incubo che è finalmente finito, ma che difficilmente potrà essere dimenticato. Per l’aggressore si sono aperte le porte del carcere di Mammagialla.Viterbo, figli eroi chiamano la polizia e fanno arrestare il padre violento