Iran ancora senza pace: arrestate più di 100 persone per il sospetto avvelenamento delle studentesse

L’Iran ha annunciato di avere effettuato molti arresti in oltre 290 scuole in tutto il Paese per l’avvelenamento di migliaia di studentesse avvenuto in circostanze non chiare, accusando i presunti autori, non identificati, di avere legami con gruppi contrari al regime

Nei vari episodi, registrati a partire dalla fine di novembre in molte scuole del paese, le studentesse avevano sofferto di svenimenti, nausea, senso di soffocamento e altri sintomi dopo aver riferito di odori “sgradevoli” nei locali della scuola. Per la maggior parte dell’opinione pubblica potrebbe essere una ritorsione delle autorità per la partecipazione massiccia delle ragazze alla “rivolta” in seguito alla morte di Mahsa Amini il 16 settembre scorso.

Eseguiti oltre 100 arresti in Iran – Notizie.com -.

Gli arresti sono avvenuti nelle province di Teheran, Qom, Zanjan, Khuzestan, Hamedan, FArs, Guian, Azarbaijan ovest, Azarbaijian est, Kurdistan e Khorasan Razavi, le stesse regioni dove si erano registrati gli episodi di avvelenamento delle studentesse.

La risposta del regime degli ayatollah

Non si è fatta attendere la dura risposta del regime degli ayatollah sul presunto caso dell’avvelenamento di molte studentesse avvenuto negli ultimi mesi in varie scuole delle regioni più importanti dell’Iran. Oltre 100 persone, infatti, sono state arrestate nelle maggiori province iraniane con l’accusa di essere coinvolte nei casi di avvelenamento nelle scuole. “Alcune di queste persone” afferma una dichiarazione del ministero dell’Interno diffusa dall’agenzia Irna , “miravano a far chiudere le scuole usando sostanze sostanzialmente innocue. Altri sono veri e propri criminali, che avevano un obiettivo ostile: chiudere le scuole e diffondere il pessimismo contro il sistema, creando paura tra il personale e gli studenti”. Molte studentesse avevano riferito di aver percepito odore di bruciato, pesce marcio o vernice e poi aver provato una sensazione di intorpidimento e paralisi temporanea. Si era ipotizzato che fossero attacchi deliberati per impedire alle ragazze di avere un’istruzione, una tesi sostenuta anche dal vice ministro della Sanità Younes Panahi. “È diventato evidente che alcune persone vogliono che tutte le scuole, in particolare le scuole femminili, vengano chiuse”.

Proseguono le proteste in Iran – Notizie.com –

Forse la verità resta un’altra

Ma con il regime iraniano comunque la verità resta sempre difficile da capire. Sono in tanti gli esperti occidentali a essere convinti che sia stata tutta una manovra degli stessi ayatollah per “vendicarsi” della grande manifestazione di massa del 16 settembre scorso organizzata in memoria di Mahsa Amini, la ragazza prima arrestata per non aver voluto indossare il velo in pubblico e poi trovata morta in circostanze poco chiare. Una morte che aveva provocato molta indignazione nell’opinione pubblica e una manifestazione alla quale avevano partecipato moltissime studentesse solidali con la ragazza trovata morta. Ma secondo un’analisi fatta dall’agenzia di stampa Usa, specializzata nel Medio oriente, The Media Line, varie fonti interne al Paese ed esperti iraniani suggeriscono che l’ondata di avvelenamenti, se non è direttamente legata al governo, sarebbe per lo meno avvenuta con la sua complicità per distrarre l’opinione pubblica dalle proteste nelle piazze contro il regime. L’agenzia aggiunge che questa è una delle varie ipotesi sulle responsabilità degli avvelenamenti con la precauzione che la loro veridicità difficilmente può essere verificata in modo indipendente. Sembra comunque che, fortunatamente, dalla metà della scorsa settimana ad oggi, il numero di simili episodi nelle scuole è diminuito in modo significativo, e non ci sono state segnalazioni di studenti con particolari malesseri.

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