Altro che Nobel, Donald Trump prepara la guerra del futuro: reti intelligenti, resilienza e attacchi informatici

Dopo l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza una grossa fetta di opinione pubblica aveva pronosticato l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace a Donald Trump. È andata diversamente.

Non un vero e proprio addio, ma una connessione globale strategica e pronta a qualsiasi minaccia. Così gli Stati Uniti stanno per rivoluzionare il proprio Esercito. La notizia giunge a poche ore di distanza dall’assegnazione del Premio Nobel per la Pace.

Il presidente Usa Donald Trump durante una parata dell'Esercito
Addio alle armi, Donald Trump prepara la guerra del futuro: reti intelligenti, resilienza e attacchi informatici (ANSA FOTO) – Notizie.com

Diversi osservatori internazionali volevano il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, reduce dall’accettazione, seppur parziale, da parte di Israele e Hamas, del piano da lui presentato per raggiungere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, tra i candidati al Premio Nobel per la Pace in assegnazione proprio in questi giorni. Il Nobel oggi è andato all’oppositrice venezuelana Maria Corina Machado.

In realtà Trump non avrebbe potuto vedersi assegnato il Nobel per una ragione su tutte: la decisione era già stata presa prima dell’accordo di Gaza. E poi, quasi certamente non avrebbe influito, ma sempre in queste ore l’Esercito americano ha ufficializzato un contratto per lo sviluppo della guerra del futuro. Di cosa si tratta?

Trump, il Nobel e la guerra di domani

Una “tecnologia critica e strategica” che consentirà “trasporti e networking solidi e sicuri, calcolo edge tattico ad alte prestazioni” per effettuare “un ampio spettro di missioni”. Il tutto mentre si intensifica il ritmo delle nuove minacce emergenti.

È enfatico il tono con cui l’azienda Pacific Defense, specializzata nella progettazione e nella produzione di tecnologie per la difesa, annuncia la sottoscrizione di un accordo pluriennale con l’Esercito statunitense. L’azienda, che ha sede a El Segundo, in California, ha il compito di realizzare una nuova generazione di reti intelligenti per le guerre del futuro. Cosa significa è presto detto. Le Forze armate Usa nel prossimo futuro saranno tutte collegate tra loro in tempo reale.

Reparti, basi militari, droni e veicoli entreranno a far parte di un sistema informatico denominato Cmoss-Cmff-Mci. Sostanzialmente, si tratta di un equipaggiamento da integrare su un veicolo come parte di un’architettura militare. Ogni mezzo militare, sia esso un carro armato, un elicottero o un centro di comando, diventerà un nodo di una rete. Il network sarà in grado di ricevere in tempo reale dati e comunicazioni, adattandosi rapidamente alle diverse missioni.

Slocumb (Pacific Defense): “Riorganizzare il Comando a tutti i livelli”

Siamo impazienti di collaborare con l’Esercito – ha dichiarato Travis Slocumb, ceo di Pacific Defense – per accelerare l’adozione, la produzione e l’utilizzo da parte degli utenti di questa tecnologia critica e strategica alla luce delle recenti decisioni di riorganizzare e ricapitalizzare rapidamente il Comando a tutti i livelli”.

Il sistema sarà in grado di gestire comunicazioni sicure e coordinare le unità sul campo, ma non solo. Consentirà la navigazione anche senza Gps, con metodi di geolocalizzazione alternativi per evitare attacchi elettronici.

Una parata dell'Esercito Usa
Slocumb (Pacific Defense): “Riorganizzare il Comando a tutti i livelli” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Sarà in grado poi di sostenere la guerra elettronica e intercettare i segnali nemici e connetterà le unità di terra, aria, mare e spazio. Ovvero, i satelliti in orbita bassa e media. Ogni elemento servirà per costruire un network di guerra integrata e intelligente capace di ridurre al minimo i tempi di reazione e prevedere e combattere le minacce ibride, elettroniche o informatiche. È di fatto l’evoluzione dei campi di battaglia, e gli Stati Uniti del presidente Donald Trump potrebbero spianare la strada ad altri progetti simili in giro per il mondo. Per la buona pace, è proprio il caso di dirlo, del Comitato per il Nobel.

La strategia della rete militare globale farà in modo che la guerra sarà sempre più basata su Intelligenza artificiale e resilienza ai cyber-attacchi. Si sta realizzando ciò di cui in ambito militare si vocifera da tempo. C’è un effettivo passaggio dall’hardware al software-defined battlefield. Il campo di battaglia non sarà più solo fisico, ma sarà definito da dati, informazioni e connessioni.

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