Donne incinte e neonati nel mare in tempesta, salvati dodici dispersi nel Mediterraneo: “Bimbi gravemente disidratati e ipotermici”

Dodici dispersi in mare recuperati, salvati da un’imbarcazione in difficoltà anche neonati e donne incinte: il terribile racconto dei volontari del veliero Nadir.

L’equipaggio del veliero Nadir ha soccorso nelle scorse ore quarantotto migranti in difficoltà nel mar Mediterraneo centrale. Per una, i soccorsi sono arrivati troppo tardi e tre persone risultano ancora disperse.

Migranti salvati dal veliero Nadir
Donne incinte e neonati nel mare in tempesta, salvati dodici dispersi nel Mediterraneo: “Bimbi gravemente disidratati e ipotermici” (RESQSHIP FOTO) – Notizie.com

Trentasei persone sono state evacuate da un’imbarcazione instabile e altre dodici sono state successivamente ritrovate in acqua. I sopravvissuti avevano precedentemente resistito per diversi giorni in mare. A raccontare l’episodio è stato lo staff del Nadir, gestito dalla ong tedesca Resqship. Il veliero è rientrato in attività dopo venti giorni di fermo amministrativo a causa di presunte violazioni al decreto Piantedosi.

Il velivolo da ricognizione Seabird2 di Sea-Watch ha segnalato la presenza di un’imbarcazione in difficoltà in zona Sar libica. I sopravvissuti hanno riferito di essere salpati da Sfax, in Tunisia, sei giorni prima. Appena due giorni dopo la partenza, avevano esaurito il carburante. Erano sopravvissuti per giorni senza alcuna assistenza: senza cibo, senza acqua, senza attrezzature di soccorso, ed esposti a violente tempeste con onde alte oltre tre metri.

Renon, medico di bordo: “Ustioni chimiche da carburante e acqua salata”

Nove donne, tra cui due incinte, e tre neonati, due dei quali di pochi mesi, si trovavano a bordo della barca. I neonati erano gravemente disidratati, ipotermici, e avevano mangiato pochissimo negli ultimi sei giorni. L’équipe medica ha immediatamente richiesto alle autorità italiane competenti l’evacuazione dei vulnerabili.

Molte delle persone salvate erano estremamente deboli fisicamente. – ha detto Francesca Renon, medico di bordo del Nadir – Numerose persone hanno riportato ustioni chimiche dovute al contatto con carburante e acqua salata. Inoltre, abbiamo osservato gravi segnali di complicazioni in entrambe le donne incinte, indicando una possibile perdita del feto”.

La mattina di giovedì 31 luglio, secondo i sopravvissuti, sedici persone si sono tuffate in acqua nel tentativo di spostare l’imbarcazione, che stava andando alla deriva verso sud, raddrizzandola verso nord. Tuttavia, onde alte li hanno rapidamente separati dall’imbarcazione e sono scomparsi.

L’equipaggio ha immediatamente avviato le ricerche e ha localizzato diverse persone in acqua. Dodici persone sono state tratte in salvo, una era già annegata, altri tre risultano dispersi. “Il fatto che siamo riusciti a ritrovare vivi i dodici dispersi è stato un momento speciale per noi. – ha detto Elizabeth Leach, paramedico a bordo del Nadir – Il sollievo e la gioia dei sopravvissuti quando hanno potuto riabbracciarsi sono stati profondamente commoventi”.

Il Nadir ha raggiunto il porto di Lampedusa

Verso l’una di notte di venerdì 1 agosto, la guardia costiera italiana ha evacuato dieci persone in condizioni mediche critiche. Il Nadir ha poi raggiunto il porto di Lampedusa, dove tutte le persone rimaste hanno potuto sbarcare in sicurezza.

L’episodio del veliero tedesco giunge a pochi giorni dall’incidente marittimo in cui Sea-Watch ha denunciato che l’Agenzia europea Frontex avrebbe “ignorato” un’imbarcazione in difficoltà con circa cento persone a bordo. Tra di essi due bambini deceduti e una persona dispersa. Frontex ha respinto le accuse, definendole “false”.

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