Terra dei Fuochi, c’è un primo decreto dopo la condanna. Il Comitato: “Attenzione di cui avevamo bisogno, ma patologie in aumento”

Alla fine di gennaio 2025 la Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha condannato l’Italia per inadempienza sull’annosa questione della Terra dei Fuochi.

Cittadini e associazioni avevano presentato un ricorso poiché nella tristemente famosa area tra Napoli e Caserta, in Campania, era stato registrato un aumento dei tassi di cancro e l’inquinamento delle falde acquifere.

Un incendio nella Terra dei Fuochi
Terra dei Fuochi, c’è un primo decreto dopo la condanna. Il Comitato: “Attenzione di cui avevamo bisogno, ma patologie in aumento” (FACEBOOK FOTO) – Notizie.com

Secondo i giudici lo Stato italiano era a conoscenza del fatto che i cittadini rischiavano la vita e non ha fatto abbastanza per informarli e proteggerli. La Corte ha dato un ultimatum al Paese: due anni di tempo per mettere in atto le bonifiche e per creare un’autorità indipendente che informi correttamente i cittadini. Un primo passo in avanti è stato mosso nei giorni scorsi dal governo di Giorgia Meloni.

L’esecutivo in Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge incentrato sull’emergenza ambientale della Terra dei Fuochi. Quest’ultimo è un termine coniato da Legambiente nel lontano 2003, quando cominciarono le prime denunce sugli sversamenti di rifiuti indiscriminati, sui rifiuti interrati, sugli incendi, sulla criminalità organizzata che imperversava in quell’area, sulle patologie in aumento tra la popolazione.

Barbato in esclusiva per Notizie.com: “Un’attenzione di cui avevamo bisogno”

Il decreto sulla Terra dei Fuochi ha come obiettivo principale quello di inasprire le sanzioni per reati ambientali come disastro ambientale, traffico illecito e abbandono non autorizzato di rifiuti. Reati che saranno perseguibili anche con arresto in flagranza differita. Alle imprese che gestiscono i rifiuti senza autorizzazione potranno essere applicate sanzioni accessorie molto severe. Si va dalla sospensione della patente per gli autotrasportatori, al fermo amministrativo del veicolo e all’esclusione dall’Albo dei gestori ambientali. Ma non solo.

Ci sono 15 milioni di euro che si devono spalmare su tutti i 39 Comuni delle province di Napoli e Caserta. Importante il fermo per chi sversa, per chi viene colto in flagranza. Io credo che la sensibilizzazione delle persone a non sversare e l’utilizzo dei droni saranno dei deterrenti molto incisivi. Misure positive che possono funzionare perché vengono impiegate anche le forze dell’ordine, che già lo erano. Ma ora ci sono delle specifiche dirette. È un’attenzione di cui avevamo bisogno”.

A parlare, in esclusiva per Notizie.com, è Giuseppe Barbato, fondatore del Comitato Terra dei Fuochi e dei Veleni Perdonaci, Marianna. Il Comitato ha sede a Carinaro, a poca distanza da Aversa, in piena Terra dei Fuochi. Sul fronte economico, infatti, il decreto del governo stanzia 15 milioni di euro al Commissario unico per la Terra dei Fuochi, il generale Giuseppe Vadalà. Quest’ultimo sarà incaricato di coordinare le operazioni per la rimozione dei rifiuti e l’avvio delle bonifiche.

Il problema comunque resta, è radicato. – ha continuato BarbatoCi sono patologie in continuo aumento. Un semplice decreto legge non può cancellare tutto. Ognuno nel suo piccolo sta lavorando, ma i segnali sugli sversamenti, sui controlli, sui rifiuti industriali sono importanti. Il mese scorso solo nella nostra zona di Aversa nord ci sono stati tre incendi. La nube tossica si è sparsa su tutto il paese”.

“Non si può gestire la situazione della Terra dei Fuochi dietro una scrivania”

Il decreto, però, include soltanto 57 Comuni, mentre il primo Patto, istruito dall’allora viceprefetto Donato Cafagna nel 2013, ne contava 90. E poi, non si tratta ancora una volta di decisioni calate dall’alto mentre prosegue la battaglia dei cittadini sul campo?

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Credo che sulla questione dei 90 Comuni, più che altro allora c’era da attingere ai contributi. L’area più a rischio è sempre stata circoscritta a 57. – ha concluso Barbato – Il commissario straordinario partecipa ai tavoli in Prefettura, è una persona che ascolta ed è molto attiva. A Carinaro la zona industriale è molto grande. Quando da noi sono stati scoperti dei rifiuti è intervenuto subito. C’era bisogno di chi recepisse le segnalazioni, non si può gestire la situazione della Terra dei Fuochi dietro una scrivania”.

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