Bruciato vivo mentre era in videochiamata, per Nicola non c’è stato nulla da fare

Venne bruciato vivo mentre era in videochiamata con la sua fidanzata. Purtroppo per Nicola non c’è stato assolutamente nulla da fare: il suo cuore ha smesso di battere dopo mesi di agonia

Venne bruciato vivo mentre era in videochiamata
Nicola Liguori (screenshot video YouTube)

Dopo 10 mesi di agonia, in ospedale, il cuore di Nicola Liguori ha smesso di battere per sempre. Purtroppo per il 36enne di Napoli non c’è stato nulla da fare. Quasi un anno fa il suo corpo venne cosparso di benzina e dato alle fiamme. Era la notte tra il 30 giugno ed il 1 luglio dello scorso anno. Nicola, padre di una bimba di sei anni, si trovava su una pancina di Viale Tiziano (a Frattamaggiore) mentre era in videochiamata con la sua fidanzata. Quest’ultima è stata l’unica testimone di quanto accaduto quella drammatica sera. Purtroppo le profonde ferite che ha riportato erano molto gravi. Ustioni di terzo e quarto grado. Il 40% del corpo era interamente bruciato.

Successivamente vennero avviate le prime indagini di quella vicenda. Quattro giorni dopo venne arrestato Pasquale Pezzella. A riconoscerlo fu proprio la fidanzata della vittima. Il fratello di Nicola, Biagio Liguori, lo accompagnava al pronto soccorso all’ospedale di Frattamaggiore. Poi il trasferimento a Bari dove il 36enne era stato ricoverato. Per Pezzella si aprirono inevitabilmente le porte del carcere di Poggioreale. Dove si trova attualmente. Le accuse nei suoi confronti sono inevitabilmente gravi visto che si parla di tentato omicidio. Come deciso dal Tribunale di Napoli Nord.

Napoli, morto Nicola Liguori: bruciato vivo mentre era in videochiamata

Venne bruciato vivo mentre era in videochiamata
Il fratello della vittima. Biagio Liguori (screenshot video YouTube) Notizie.com

Dopo la notizia della morte di Liguori sono arrivate le parole da parte dell’avvocato del colpevole. Si tratta di Fernando Pellino che ha fatto sapere: “Ora il mio assistito verrà accusato di omicidio. Si è sempre dichiarato innocente. Il processo in corso verrà annullato mentre ne inizierà uno nuovo alla Corte di Assise di Napoli“.

Un dolore che non potrà mai passare, invece, per i familiari di Nicola. In particolar modo per la madre che continua a chiedere giustizia per quanto accaduto. L’ultima volta che ha visto il figlio è stato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cardarelli. Purtroppo le sue condizioni erano notevolmente peggiorate nell’ultimo periodo. Tanto da essere ridotto ad uno scheletro e paralizzato dalle gambe. Un fuoco che, lentamente, lo ha consumato.

 

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