Ue, a Bruxelles la mostra blasfema: Gesù tra “apostoli sadomaso”

L’inaccettabile mostra al Parlamento di Bruxelles, dalla quale emerge una rappresentazione blasfema di un “Gesù omosex” ritratto tra apostoli sadomaso.Per gli europarlamentari della Lega la mostra rappresenta una “provocazione”, che tuttavia mostra in maniera plastica la decadenza del Vecchio continente in materia di temi etici e legati all’universo religioso e della fede di molti cittadini europei.

Se infatti è ormai diventato un tabù parlare di radici cristiane del Vecchio continente non solo si nota che non c’è alcun problema nel mettere in scena rappresentazioni offensive e irrispettose tanto della religione quanto dei suoi fedeli, ma anche in alcuni casi vengono organizzate e promosse dagli stessi europarlamentari, come nel caso in questione.

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Del passaggio dalle radici cristiane dell’Europa al relativismo della fede nel Vecchio Continente si aveva già certamente contezza, visti i numerosi e continui tentativi di gran parte dell’europarlamento di screditare, dileggiare o nascondere gran parte delle simbologie e delle espressioni della fede cristiana, dal crocifisso nelle scuole alle rappresentazioni tradizionalmente esposte nelle festività di Natale e Pasqua.

Nel momento però in cui la blasfemia e l’offesa palese e manifesta diventa persino accettata, quando non sponsorizzata, dalle istituzioni che dovrebbero unire e rappresentare la popolazione europea, si nota con tutta evidenza che il limite è ormai stato ampiamente superato, e che non solo c’è di sicuro qualcosa che non va, ma che quel qualcosa è ormai a uno stato avanzato e dilagante.

Una provocazione, ma anche una triste mancanza di rispetto

Se infatti il Parlamento europeo ormai da anni trova impensabile una mostra sulle radici cristiane d’Europa, sulla storia della religione cristiana in Europa o sull’importanza della fede nel processo di costruzione dell’identità europea fin dalle sue origini, non sembra esserci alcun problema per un’esposizione in cui Gesù viene apertamente irriso, trasformato in un attivista lgbt circondato da una sorta di apostoli vestiti con abiti sadomaso.

Una provocazione, ma anche certamente una triste mancanza di rispetto, blasfema per di più, nei confronti della fede cristiana e dei suoi fedeli presenti in Europa e in tutto il mondo. Si tratta di quanto accaduto nei giorni scorsi per mano del deputato europeo Malin Bjork del Partito della sinistra svedese, che ha pensato bene di informare con una mail tutti gli europarlamentari attivi a Bruxelles che di lì a poco il Parlamento stesso avrebbe promosso una mostra organizzata da “The Left” in cui compaiono questo genere di raffigurazioni sopra descritte.

Nella lettera firmata dal politico svedese si legge infatti: “In occasione della presidenza svedese del Consiglio europeo, ho invitato l’artista fotografica Elisabeth Ohlson a mostrare alcune delle sue opere. Tutti i pezzi che ha scelto per questo spettacolo hanno un tema LGBTQI o altrimenti inclusivo, dei diritti umani”. Insieme al testo, l’invito con due immagini già di per sè molto eloquenti.

Le due opere tra cui quella che irride la religione cristiana

La prima, in cui si visiona un’imbarcazione di migranti che si dirige verso una nave, da cui spunta un militare intento a poggiare il piede sul barchino. La seconda, invece, con Gesù Cristo circondato da apostoli vestiti da schiavi sadomaso.

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Ma se “è legittimo affrontare tematiche di ogni tipo nelle sedi istituzionali, ma strumentalizzare una religione è una intollerabile mancanza di rispetto verso milioni di fedeli in tutta Europa. Altro che approfondimento culturale, questa appare come una provocazione gratuita: perché offendere e mancare di rispetto?”, è lo sfogo dell’europarlamentare della Lega Maria Veronica Rossi. Insomma, l’occasione del semestre di presidenza svedese del Consiglio Ue pare sia stata sfruttata per dileggiare la fede e la religione, e c’erano sicuramente modi migliori per parlare di diritti umani.

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