Artem Uss, Meloni: “Fatto grave, anomalie da chiarire”

Caso Artem Uss, la premier Giorgia Meloni ha voluto fare un po’ di chiarezza in merito a questa vicenda

Caso Artem Uss
Giorgia Meloni (Ansa Foto) Notizie.com

Si ritorna a parlare di un episodio di cronaca che riguarda soprattutto il nostro Paese. Ovvero quello della fuga, dagli arresti domiciliari, da parte di Artem Uss. Ovvero l’imprenditore russo che era stato arrestato in Italia. La sua fuga è datata 22 marzo di quest’anno. In merito a questa vicenda è ritornata a parlare nuovamente la premier, Giorgia Meloni. Ricordiamo che la presidente del Consiglio si trova in Etiopia. Rispondendo ad alcune domande dei giornalisti è tornata su questo argomento. Giudicato molto “grave” da parte della premier stessa. Una volta che farò ritorno nel nostro Paese ha annunciato un urgente colloquio con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

L’obiettivo è cercare di capire come sono andate realmente le cose. Visto che, per lei, non ci sono dubbi: “Ci sono assolutamente delle anomalie da chiarire a riguardo. Quella principale credo che riguardi la decisione della Corte d’Appello che ha offerto gli arresti domiciliari“. Motivazioni che, tra l’altro, hanno fatto davvero molto discutere: “Bisognava mantenere quella decisione anche quando c’era una iniziativa sull’estradizione, in quel caso il rischio di una fuga diventa più evidente“. Parole che arrivano poco prima della visita in una scuola italiana ad Addis Abeba.

Caso Artem Uss, Meloni: “Parlerò con Nordio al mio ritorno in Italia

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L’imprenditore russo Artem Uss evaso dai domiciliari (Ansa Foto) Notizie.com

Riferendosi sempre a Nordio, la premier fa sapere: “Ha fatto bene ad avviare un’azione disciplinare. Segnalo che non eravamo stati informati a livello di intelligence dalle altre intelligence sulla natura della figura di Uss. Sapevamo che c’era una richiesta del Dipartimento di Stato americano per questioni di frode fiscale“. In merito all’ispezione, disposta nel capoluogo lombardo da parte dello stesso ministro, ha parlato anche il numero uno dell’Anm, Giuseppe Santalucia.

Quest’ultimo ha annunciato: “Il sistema penale che si applica anche nei casi di estradizione vuole che il carcere preventivo sia un’extrema ratio. Ci viene rimproverato di fare abusi sulla custodia cautelare, dopo di che quando capita l’incidente non si può pensare che sia colpa dei giudici. È il rischio che il sistema accetta nella misura in cui vuole evitare la diffusione del carcere preventivo. I giudici della Corte d’appello di Milano hanno dato una giustificazione. La questione si chiuderà qui“. Sui domiciliari, aggiunge, fa sapere che erano la misura più adeguata.

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