Ucciso per aver difeso la madre: “Vi racconto chi era mio figlio”

Ucciso per aver difeso la madre dalla furia del compagno. Il racconto da parte della donna che, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera’, ha raccontato chi era davvero suo figlio 

Accadde a Nuoro
Ucciso per salvare la vita alla madre (Ansa Foto) Notizie.com

Un gesto che gli è costato la vita. Tutto per salvare la madre dalla furia dell’ex compagno, pagando a caro prezzo. Ed è purtroppo quello che accadde anni fa a Nuoro. Precisamente tre anni fa. Mirko Farci avrebbe dovuto compiere 22 anni, ed invece la sua giovane vita si è spezzata quando ne aveva 19. In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘ la donna, Paola Piras, ha raccontato chi era davvero suo figlio e, soprattutto, del suo sacrificio. Lo stesso che spera sia di memoria collettiva in questo Paese e che sia un segnale contro ogni episodio di violenza.

Il suo obiettivo è quello di far sapere a tutti chi era davvero Mirko. Un ragazzo che si faceva voler bene da tutti e che rallegrava le serate degli amici con la sua simpatia. Non solo: oltre ad essere disponibile e gentile con tutti, era davvero una persona perbene. Mamma Paola vuole che il gesto del figlio venga ricordato per sempre. L’ex compagno l’ha costretta a 40 giorni di coma e due mesi di ricovero in ospedale (oltra una lunga riabilitazione). Il 19enne, stanco dell’ennesimo episodio, ha protetto la madre pagando con la morte. Una ferita ancora aperta e che non potrà mai chiudersi.

Ucciso per aver difeso la madre, il ricordo commovente della donna

Accadde a Nuoro
Il processo contro l’aggressore del giovane e della madre (Ansa Foto) Notizie.com

Tra due giorni esatti Mirko avrebbe compiuto gli anni e avrebbe dovuto festeggiare con gli amici, magari con la fidanzata oppure in famiglia. Ed invece, quel terribile 11 maggio del 2021, la sua vita finì con due coltellate al torace sferrate dal 31enne Masih Shahi. Il tutto accadde nella sua abitazione di Tortolì, in provincia di Nuoro.

Non ricordo niente, quella mattina e tanti altri momenti sono il buio. Quando mi hanno detto che Mirko era già morto io lo accarezzavo“. Nel corso del processo contro l’aggressore, conclusosi in primo grado, la sentenza è stata inequivocabile: condanna all’ergastolo. L’obiettivo del 31enne era quello di uccidere la 53enne sferrandole 18 coltellate, prima di scagliarsi contro il figlio ed ucciderlo.

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