I vinili superano i cd in fatto di vendite: non succedeva da parecchi anni

Le vendite dei vinili superano quelle dei cd: un particolare davvero incredibile che non accadeva da 1987. Approfondiamo il discorso.

E’ una notizia che forse per qualcuno potrà anche sembrare incredibile, eppure ottiene la sua conferma proprio da quanto riporta il The Wall Street Journal, ebbene: i dischi in vinile potrebbero sopravvivere ai CD. Incredibile ma vero.

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Ad averlo confermato in modo ancora più chiaro sono stati i dati riportati dalla Recording Industry Association of America, che nel 2022 ha mostrato come ad essere stati venduti sono stati circa 41 milioni di album in vinile rispetto ai 33 milioni dei cd: un particolare che non accadeva, in questo modo, dal 1987.

Secondo la RIAA, l’anno scorso le vendite di musica registrata sono aumentate del 6%, raggiungendo la cifra record di 15,9 miliardi di dollari, il settimo anno consecutivo di crescita, con lo streaming che continua a essere il principale motore della recente espansione del settore” questo quanto si legge su Agi.it.

La vendita dei vinili supera quella del cd: non accadeva dal 1987

Proprio cosi, pare non ci sia proprio nessun dubbio in merito al fatto che la vendita dei vinili nel corso del 2022 ha superato e di gran lunga quella dei cd: una cosa che probabilmente nessuno si sarebbe mai aspettato e che ha lasciato di stucco.

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Secondo quanto riporta Agi.it, pare infatti che il fatturato dei dischi di vinile sia salito del 17% a oltre 1,2 miliardi di dollari l’anno scorso e sempre second la RIAA, gli album in vinile hanno rappresentato il 71% del fatturato del formato fisico, che comprende anche altri articoli come ad esempio CD, cassette e DVD, e il 7,7% del fatturato complessivo. Discorso diverso per il fatturato dei Cd che invece è sceso del 18% l’anno scorso, a 483 milioni di dollari.

La rinascita del vinile coincide con la continua crescita dello streaming, una categoria che comprende Spotify, YouTube e altri. Lo streaming, che comprende abbonamenti a pagamento, servizi ad-supported e applicazioni on-demand, ha rappresentato l’84% delle entrate del settore” cosi si legge sempre su Agi.it.

Insomma si tratta davvero di qualcosa di totalmente inaspettato che da un certo punto di vista fa anche capire come l’industria musicale negli ultimi anni abbia subito un cambiamento netto, iniziato proprio nel 2016, anno in cui ad essere stato favorito è stata la crescita in prima battuta anche del servizio streaming e della pirateria online che certamente ha anche favorito il declino dell’acquisto dei cd cosi come delle videocassette.

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