Auto, nuovo appello di Urso all’Ue: “Garantisca interessi nazionali”

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘Avvenire’. Si è soffermato, in particolar modo, per quanto riguarda la vicenda delle auto: gli ultimi aggiornamenti 

Intervista di Urso
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Ansa Foto) Notizie.com

Come riportato dalla premier Giorgia Meloni, non può che essere lo stesso per gli appartenenti al suo governo. Ovvero il grande “successo” (definito così proprio dalla presidente del Consiglio) per quanto riguarda il rinvio della decisione, da parte dell’Unione Europea, in merito allo stop a partire dal 2035 dei motori termici. Soddisfatto di questo il ministro Adolfo Urso. Lo stesso che ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni in una intervista al quotidiano ‘Avvenire‘. Con la presidente Ursula von der Leyen si sta cercando, in tutti i modi, di poter riaprire questo dossier. La richiesta da parte del numero uno delle Imprese e del Made in Italy è chiara: quello di chiedere una proposta organica da parte della commissione Ue.

La stessa che possa partire dalle istanze italiane. Queste sono alcune delle sue parole: “L’Italia ha espresso un bisogno largamente condiviso in Europa, innanzitutto dai lavoratori europei e quindi dalle imprese. Non dobbiamo avere timore di esprimerci perché siamo dalla parte della ragione, come i fatti dimostrano. Il confronto avvenuto in Germania  tra la Von der Leyen e Scholz, al ritiro annuale del governo tedesco, lo dimostra. L’Italia conta, oggi più che mai, perché parla con la ragione e nell’interesse dell’Europa”. Il ministro si aspetta anche altri grandi novità da parte della Commissione europea: come le emissioni di CO2 sui veicoli pesanti e i tempi del passaggio all’Euro 7.

Auto, il ministro Urso: “Elettrico? Non è una religione, ma una tecnologia

Intervista Urso
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Ansa Foto) Notizie.com

Si è soffermato anche sulla vicenda che riguarda l’elettrico. Proprio lo stesso che, nel corso delle ultime settimane, ha provocato non poche polemiche. “Non è una religione, ma una tecnologia, una delle più importanti nella transizione green”. Si aspettano una pronta e chiara risposta da parte della Commissione. Soprattutto sul tema della clausola di revisione del 2026 e sull’uso del biocombustibile anche dopo il 2035.

In conclusione si è soffermato anche all’azione economica che vede come protagonista un altro Paese, ovvero la Cina: “Non possiamo permetterci di passare dalla subordinazione alla Russia per le fonti fossili a quella verso la Cina. l’obiettivo di Pechino è quello di diventare la superpotenza globale“.

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