Ndrangheta, blitz dei carabinieri: confiscata grossa cifra a cosca ‘Arcari’

Ndrangheta, nelle ultime ore c’è stato un blitz da parte dei carabinieri che hanno confiscato (in beni) una grossa cifra appartenente alla cosca ‘Grande Arcari’. Gli ultimi aggiornamenti in merito

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Carabinieri (Ansa Foto) Notizie.com

Nelle prime ore del mattino i carabinieri del Ros (con la collaborazione da parte degli uomini del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia) hanno confiscato beni dal valore di 11 milioni di euro. Nei confronti di un uomo che, in precedenza, era stato già condannato nel processo ‘Aemilia‘ a 8 anni e 6 mesi di reclusione. Un provvedimento che è stato emesso dalla Corte d’Appello di Bologna. Non solo: lo stesso sarebbe appartenente alla cosca di ‘ndrangheta ‘Grande Aracri‘ di Cutro (provincia di Crotone). La stessa che, a quanto pare, operava nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena.

In seguito a questo provvedimento (che è stato eseguito tra Reggio Emilia, Parma, Mantova e Crotone) ha portato al sequestro di 5 aziende operanti nel settore degli autotrasporti ed immobiliare. Basti pensare che nel 2017 il fatturato era di circa 3 milioni e mezzo di euro, con un patrimonio netto complessivo di 1.063.999,00 euro; 23 immobili (tra cui 3 capannoni industriali sede delle aziende di autotrasporti, 8 abitazioni, 3 garage e 2 ettari e mezzo di terreno), acquistati ad un prezzo complessivo di 5 milioni euro. Non solo: anche 92 veicoli, tra cui 28 trattori stradali, 43 semirimorchi, 5 autobus, 4 furgoni, 2 autocarri, 10 autovetture tra cui una Maserati e due Volkswagen ed 1 motociclo (acquistati ad oltre 1 milione e mezzo di euro) 9 rapporti bancari con saldi positivi per circa 100.000,00 euro.

Colpo alla Ndrangheta da parte dei carabinieri, blitz nelle prime ore del mattino

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Nel corso delle indagini si è capito che, in questa vicenda, c’era l’impronta da parte della cosca ‘Grande Aracri’. Soprattutto per quanto riguarda la gestione ed il controllo di attività imprenditoriali formalmente intestate a prestanome. Per non parlare dell’accumulo illecito di significativi patrimoni personali.

In seguito a queste indagini sono state trovare anche delle conferme per quanto riguarda la gestione occulta di numerose imprese operanti sul territorio nazionale. Ovvero l’analisi di più di 700 rapporti bancari. In merito a questo sono usciti i veri dominus delle aziende stesse. Non è da escludere che, nelle prossime ore, possano essere dati ulteriori aggiornamenti da parte dei carabinieri con una conferenza stampa.

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