Rave abusivo, degrado degli studenti: bevande vendute a minorenni

Altro rave abusivo nel nostro Paese, il completo degrado da parte degli studenti: addirittura fiumi di alcol vendute a minorenni

Rave abusivo a Roma
Rave abusivo (screenshot video YouTube)

Ma sì, infischiamocene delle regole. Probabilmente questo (e molto altro) avranno pensato gli studenti che hanno messo in atto un altro rave. Ovviamente abusivo e non consentito. Ci troviamo a Roma, precisamente al “Ponte della Musica” dove si sono dati appuntamento. Il tutto è stato organizzato direttamente sui social network e su Whatsapp. Data di inizio sabato 25 febbraio a partire dalle ore 22. Basti pensare che l’età media di coloro che hanno partecipato erano tra i 16 ed i 18 anni. Quindi anche minorenni. Ma non è tutto visto che sono stati venduti alcol come acqua minerale, musica ad altissimo volume e rumore inevitabile.

Ovviamente un danno non da poco per i residenti che volevano semplicemente dormire e che sono rimasti svegli per tutta la notte. Colpa di chi delle regole, a quanto pare, non sanno neanche in quale casa sono. Questo “evento” ha preso il nome di “Ponte Party“. Un rave organizzato dagli studenti dei licei “Virgilio” e “Mamiani“. Anche se, ovviamente, a partecipare anche altri studenti di altrettante scuole. A fare da padrona fiumi di alcol che venivano venduti ai minorenni come se nulla fosse. Con tanto di prezziario: spritz 2 euro, drink 3 euro, birra 1,50.

Roma, rave party al ‘Ponte della Musica’: diventa una discarica a cielo aperto

Ponte della Musica
Rave abusivo (screenshot video YouTube) Notizie.com

Nel corso dell’invito c’è stato anche chi ci ha tenuto a precisare di rispettare sia gli altri che lo spazio. E lo fanno fatto? A quanto pare no visto che, secondo quanto riportato da alcune testimonianze, il posto si è trasformato in un vero e proprio porcile. D’altronde c’era da aspettarselo. Mica solo l’alcol, macché: anche per il “fumo” c’è stato spazio. In particolar modo l’hashish. Il giorno dopo, per chi ha dovuto pulire (figuriamoci se lo avessero fatto gli stessi studenti) è stata una vera e propria mazzate.

Lattine e bottiglie di vetro ovunque. Buste per essere riempite c’erano, ma servivano solamente per “abbellire” visto che non sono state affatto utilizzare. Una vicenda che ha scatenato non poche polemiche. Secondo quanto riporta il quotidiano ‘Il Messaggero‘ è arrivata anche la denuncia da parte della vedova di Trovajoli: ”Desidero manifestare la mia rabbia e la mia indignazione per l’indifferenza degli organi preposti verso questo monumento, che il Comune intitolò nel 2013 alla memoria di mio marito, il maestro Trovajoli“.

 

 

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