Pichetto Fratin: “Auto elettrica? Per il momento solo per i ricchi”

Parla il ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Quest’ultimo ha parlato di più argomenti 

Intervista al 'Sole 24 Ore'
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica italiana, Gilberto Pichetto Fratin (Ansa Foto) Notizie.com

Lo ha ribadito ancora una volta, anche perché si tratta di un processo fin troppo lungo e che richiede tempo. Anzi, moltissimo tempo. Ovvero il percorso della transazione verso la mobilità elettrica. Questo è quello che ha fatto sapere il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Tanto è vero che ci ha tenuto a ribadire che, mai come adesso, l’auto elettrica possono permettersela solamente le persone ricche.

Tanto da fare un esempio: “Nel nostro Paese il parco auto è di 40 milioni, ancora due milioni di Euro1 ed Euro 2, e il pensiero di sostituire con l’elettrica è inimmaginabile in questo momento“. Questo è quello che ha annunciato nella trasmissione radiofonica ‘Radio 24’. Confermando anche che si tratta di un percorso che bisogna sì fare, ma senza essere del tutto ideologici. Anzi, invita tutti a mantenere un certo “equilibrio”.

Pichetto Fratin: “Con decreto ok a 15mila comunità energetiche

Del ministro per l'Ambiente
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica italiana, Gilberto Pichetto Fratin (Ansa Foto) Notizie.com

Al ‘Sole 24 Ore‘, invece ha ribadito: “Abbiamo definito la proposta di attuazione per le comunità energetiche, che riguardano imprese, famiglie e enti del terzo settore. Per produrre energia elettrica e consumarla. È un passo importante, ci aspettiamo la costituzione anche di 15 mila comunità. Significa contributo alle rinnovabili e alla decarbonizzazione, ma anche un aiuto finanziario. È un tassello verso capovolgimento necessario nel nostro paese: oggi due terzi energia viene da fonti fossili”.

Per quanto riguarda l’emergenza idrica fa sapere: “Non è stata presa alcuna decisione in merito. Credo che dopo un giro di confronto con i grandi consorzi che gestiscono le dighe e il gestore del sistema idrico nazionale bisognerà tirare le somme e può anche darsi che in alcuni territori si arriverà a questo“.  Tanto da fare alcuni calcoli, ovvero che lo scorso anno qualche episodio di riduzione c’è stato eccome. L’obiettivo, però, è quello di riuscire a riempire le dighe nei prossimi 2-3 mesi. Con la speranza che possa piovere.

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