Siccità, neve dimezzata e fiumi a secco: Legambiente lancia l’allarme in Italia

È allarme siccità in Italia, dove laghi e fiumi sono già in forte sofferenza, quasi in secca come la scorsa estate, mentre in montagna è scarsa la neve accumulata

La situazione approvvigionamento idrico si fa sempre più seria in Italia, come in altri paesi d’Europa. A partire dai prossimi mesi poi la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali, che sono già in sofferenza, e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità.

L’allarme siccità torna forte in Italia – Notizie.com –

Possono essere diversi i fattori che si uniscono per creare una situazione di siccità evidente e pericolosa, dallaumento delle temperature superiori ai valori medi del periodo alle scarse precipitazioni su tutti, collegati alla più generale crisi climatica che coinvolge tutti i paesi del mondo.

Il grido d’allarme per la mancanza di riserve idriche

La neve in quota sulle nostre montagne è diminuita del 53%, mentre il bacino del Po fa registrare, secondo il Clima Research Foundation, un deficit del 61%, dopo la scorsa estate si sperava nelle piogge e nella neve di stagione, ma invece, purtroppo, stiamo registrando anche un inverno, un febbraio in particolare, molto meno umido del previsto, dove laghi e fiumi risultano sempre più in sofferenza. Scatta quindi in Italia, ancora una volta, l’allarme siccità secondo un report di Legambiente.

“Il 2023 è appena iniziato, ma sta mostrando segnali preoccupanti in termini di eventi climatici estremi, livelli di siccità. Bisogna da subito ridurre i prelievi nei diversi settori e per i diversi usi prima di raggiungere il punto di non ritorno. Serve poi adottare una strategia idrica nazionale che abbia un approccio circolare”, spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. Oltre all’arco alpino e al fiume Po, sono in grossa sofferenza altri fiumi e laghi. Al lago di Garda si raggiunge a piedi l’isola di San Biagio, non succedeva da trent’anni. Il Po, alla stazione di controllo di Boretto, nel reggiano, domenica era di 4,24 metri sotto il livello idrometrico, un livello che non si era mai raggiunto a memoria d’uomo.

Scarso anche l’innevamento su tutto l’arco alpino – Notizie.com –

Legambiente pensa a una strategia strutturata in più punti, con interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano da una parte l’adattamento ai cambiamenti climatici, e dall’altro permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi. A partire dai prossimi mesi, infatti, spiega l’associazione, “la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità”. 

Di tempo ne è passato anche troppo senza prendere provvedimenti adeguati e non sono più ammessi ritardi, “bisogna cominciare a prevenire l’emergenza idrica che caratterizzerà sempre di più il nostro territorio smettendo di pensarci solo quando il danno è già stato fatto”, è il grido d’allarme di Legambiente, “a partire dai prossimi mesi, infatti, la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità”.

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