Truffa in Vaticano, venduti i diritti della Cappella Sistina

Truffa maxi in Vaticano, all’insaputa della Chiesa sono stati venduti i diritti della Cappella Sistina.

Potrà sembrare una cosa incredibile, eppure è tutto vero, proprio nelle scorse ore si è consumata una truffa milionaria ai danni dei Musei Vaticani, ad avere diffuso per primo la notizia è stato il sito di informazione statunitense The Daily Wire.

Cappella Sistina
Cappella Sistina, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Secondo le prime indiscrezioni, una società avrebbe millantato dei diritti di riproduzione su tutte le opere che si trovano custodite all’interno delle mura vaticane, cominciando proprio da quelle esposte nella Cappella Sistina, chiedendo anche a livello economico una cifra davvero molto alta.

Ad avere in concreto parlato di questa presunta truffa, su cui il Vaticano stesso per il momento ha deciso di non pronunciarsi, è stata una legale di New York, Sarah Rose Speno che ha svelato come nel mese di Marzo abbia contattato una casa editrice italiana per volere della sua cliente. Pare che i primi sospetti che si potesse trattare di una truffa sono arrivate dopo le richieste economiche e dal mancato documento che attestasse il consenso da parte del Vaticano.

Maxi truffa al Vaticano, cifra a sei zeri per la Cappella Sistina

Abbiamo risolto l’accordo quanto Scripta non è stata in grado di fornirci un consenso documentato da parte del Vaticano” in questi termini si è espressa l’avvocato che fin dal principio aveva seguito la vicenda; è stata proprio lei ad insospettirsi davanti la richiesta di un bonifico di 82.500 dollari come anticipo.

Cappella Sistina, foto fonte Pixabay. Notizie.com

Insomma una situazione davvero incresciosa e al tempo stessa incredibile che probabilmente nessuno si sarebbe mai sognato di potere leggere, dal canto loro la società Scripta Maneant ribadisce: “Nulla di quanto è stato raccontato risponde a verità! La nostra Società si propone sui mercati internazionali con prodotti editoriali di alta qualità e recentemente anche nella produzione di mostre immersive perché, al momento, risulta essere l’unica società italiana che ha chiesto e ottenuto dal MISE un apposito brevetto riguardante gli shooting fotografici riservati alle opere d’arte” e ancora: “Dal marzo 2022 ha trattato con la società MMI  per una mostra virtuale relativa a I Maestri del Rinascimento in Italia, mostra della quale solo una minima parte riguardava opere conservate presso i Musei Vaticani”.

Detto questo, Papa Francesco ha fatto partire, proprio come riporta il Messaggero una importante inchiesta per capire se le riproduzioni della grande collezione dei Musei Vaticani vengono vendute anche all’stero senza la licenza della Santa Sede che è la legittima titolare del copyright.

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