Inchiesta Juventus, Riunione segreta tra presidenti. Ma i pm avvisano: contesto criminale

Nelle carte della procura di Torino c’è l’episodio di un “incontro organizzato in via riservata”, dove c’erano alcuni presidente, quella della Lega e della Figc Gravina

Poi si dice che a pensare male, a volte ci si azzecca. Si parlava in questo modo anche durante Calciopoli e adesso sembra di ripercorrere le stesse situazioni. Non certo di partite addomesticate o di arbitri morbidi, ma di carte non proprio consone e di situazioni che qualcuno dovrebbe chiarire nel più breve tempo possibile. Il riferimento non è tanto a Dal Pino, ex presidente della Lega di serie A, o ad alcuni presidenti di serie A (con alcuni che non ci sono più), ma soprattutto all’attuale presidente della Federcalcio Gravina. C’è proprio lui in un incontro che doveva restare segreto e che invece campeggia in modo evidente nelle carte dei Pm torinesi.

L'ex dirigente
L’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli (Ansa)

Si tenne “un incontro organizzato in via riservata” tra Andrea Agnelli ed esponenti di alcune squadre di serie A, alla presenza dei vertici di Lega di serie A e Figc. Una riunione informale che l’indomani l’ex presidente bianconero, intercettato, commentò così: “Spero nasca qualcosa di utile sennò ci schiantiamo pian pianino“. C’è anche questo episodio, che risalirebbe al 23 settembre 2021, nelle carte dell’inchiesta della procura torinese sui conti della Juventus. I magistrati hanno ricostruito l’incontro attraverso il monitoraggio dell’utenza telefonica di Agnelli da parte della guardia di finanza.

I Pm torinesi: “Contesto criminale di allarmante gravità”

Andrea Agnelli
Una foto della dirigenza della Juventus (Ansa Foto)

Secondo quanto riportato nella richiesta di custodia cautelare, poi respinta dal giudice, la riunione si sarebbe svolta in una tenuta a Fiano (Torino), all’interno del parco della Mandria. “Vi avrebbero partecipato – si legge nel documento – Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, Enrico Preziosi, presidente del Genoa, Giuseppe Marotta, ex ad della società bianconera e attuale ad dell’Inter, Paolo Scaroni, presidente del cda del Milan, Stefano Campoccia, vicepresidente dell’Udinese, Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna”. Una ricostruzione non del tutto accurata. Marotta infatti, pur invitato, non poté partecipare per ragioni personali. Campoccia, a quanto si apprende, nemmeno sapeva della cena. E c’era invece il patron del Bologna, Joey Saputo, non richiamato nelle carte dei pm. “All’incontro – proseguono i magistrati – risultano altresì avere preso parte Paolo Dal Pino, presidente della Lega calcio serie A, e Gabriele Gravina, presidente della Figc”.

Nella richiesta di custodia cautelare per tredici indagati, poi respinta dal gip, la procura torinesesi riferisce  così all’operato della Juventus in ambito finanziario: “Un contesto criminale di allarmante gravità, essendosi di fronte a condotte illecite, reiterate e protratte nel tempo, per ben tre esercizi, di indubbio spessore ponderale“. Nella richiesta i pm scrivono: “I reati analizzati … per le modalità effettive di realizzazione, delineano un’elevata pericolosità soggettiva dei rei, rendendo innegabilmente concreto il pericolo che gli stessi, qualora si presenti l’occasione, continuino a delinquere”. Il gip ha tuttavia escluso la possibilità di reiterazione del reato e per questo non ha ritenuto di emettere le misure richieste dalla procura.

Impostazioni privacy