Come vive oggi il dissidente numero uno di Putin? La sfida sui suoi social

Il dissidente numero uno del presidente russo di Vladimir Putin, Alexey Navalny, ha mostrato tramite il suo profilo Twitter come trascorre le sue ore rinchiuso nel carcere. 

navalny
(Ansa)

A diffondere il posto sono stati gli attivisti che gestiscono il profilo e che hanno voluto mostrare, in segno di sfida verso Putin, come vive oggi il blogger russo di origini ucraine che ha fatto della lotta a Mosca la sua missione e che attualmente deve scontare una condanna a nove anni per frode.

Navalny il 14 giugno è stato trasferito dal carcere di Pokrov, cittadina non molto distante da Mosca, a un penitenziario attualmente sconosciuto. Tuttavia, se ancora non si conosce l’ubicazione del suo carcere, ora tutto il mondo può vedere come passa le sue giornate.

Il post degli attivisti che gestiscono il suo profilo

Nel primo dei dodici post si coglie l’ironia degli attivisti e suoi sostenitori che controllano il suo profilo social. “Io vivo come Putin e Medvedev”, si legge. “O almeno, così mi viene da pensare quando guardo la recinzione che circonda la mia baracca. Tutti qui stanno dentro una normale recinzione, con aste per appendere il bucato. La mia recinzione, invece, è alta sei metri: di simili ne ho viste solo attorno ai palazzi di Putin e Medvedev su cui abbiamo investigato”, prosegue il post.

Il suo è un paragone con lo Zar, a dimostrazione che la sua battaglia è ben lontana dal volgere al termine, e che il carcere non ha in alcun modo scalfito la sua volontà di lottare contro il presidente russo autore dell’attuale attacco contro il suo paese natale, l’Ucraina. “Putin vive e lavora in un posto del genere. E anche io vivo in un posto simile”, scrive ancora, lanciandosi in due tre analogie ironiche, come il fatto che “Putin lascia che i ministri siedano in sala d’attesa per sei ore, e anche i miei avvocati devono aspettare cinque o sei ore per vedermi di persona”.

Per poi spiegare che “è qui che le similitudini finiscono. “Putin dorme fino alle dieci, poi fa una nuotata in piscina e fa colazione con formaggio e miele. Per me, alle dieci c’è la pausa pranzo. Perché il lavoro comincia alle 6:40“, è un altro passaggio dei suoi post. Ma nei suoi scritti si spiega che Navalny non ha di certo perduto l’ottimismo.

“Sapete, cerco sempre un lato positivo, anche in un’esistenza triste come la mia”, conclude Navalny, spiegando che tra le sue attività di carcerato prova a passare al meglio possibile. “Mentre cucio, recito a memoria il monologo dell’Amleto in inglese. Ma i detenuti che lavorano nel mio turno mi dicono che quando chiudo gli occhi e bisbiglio qualche passo in inglese shakesperiano, come ‘Nelle tue preghiere siano ricordati tutti i miei peccati’, hanno l’impressione che io stia evocando un demone“.

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