La rabbia di Zelensky: attacco durissimo alla Russia

Il presidente ucraino: “Non dimentichiamo nulla. Troveremo ogni bastardo che ha attaccato le nostre città e la nostra gente”

Le immagini che nel weekend sono arrivate dall’Ucraina hanno sconvolto il mondo. Tutti sono rimasti interdetti di fronte alle foto delle famiglie che tentavano di abbandonare la Nazione, colpite dalle bombe e dalle raffiche di esplosioni mentre percorrevano i corridoi umanitari; le immagini delle persone agonizzanti o morte in mezzo la strada, con le valigie al loro fianco (a testimoniare la loro volontà di partire e abbandonare i luoghi del conflitto) sono un pugno allo stomaco per tutti.

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Il presidente ucraino Zelensky – (YOUTUBE)

Soprattutto per la popolazione ucraina, chiamata ancora una volta ad andare avanti, nonostante i drammi che si stanno vivendo. Il Presidente Zelensky ha lanciato ieri, nel giorno del perdono, un messaggio carico di rabbia: “Oggi è la Domenica del Perdono. Ma non perdoneremo centinaia e centinaia di vittime. Migliaia e migliaia di sofferenze. E Dio non perdonerà. Non oggi. Non domani. Mai. E invece del Perdono, ci sarà un Giorno del Giudizio”, ha detto Zelensky. “Non perdoneremo le case distrutte. Non perdoneremo il missile che la nostra difesa aerea ha abbattuto oggi (ieri, ndr) su Okhmatdyt. E più di cinquecento altri missili simili che hanno colpito la nostra terra. In tutta l’Ucraina… colpita la nostra gente e i nostri bambini. Non perdoneremo l’uccisione di persone disarmate. La distruzione della nostra infrastruttura”, ha proseguito il presidente ucraino.

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Zelensky è durissimo. Le sue parole non lasciano dubbi sulla volontà di caricare la popolazione e attaccare i rivali: “Non perdoneremo. Non dimenticheremo. Puniremo tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra. Troveremo ogni bastardo che ha sparato alle nostre città, alla nostra gente, che ha bombardato la nostra terra, che ha lanciato razzi. Non ci sarà posto tranquillo su questa terra per voi. Eccetto la tomba”: lo ha detto ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso alla nazione in occasione della Domenica del Perdono.

 

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