Oltre l’Ucraina lo Yemen, il conflitto dimenticato più brutale al mondo

Non solo Ucraina: la guerra continua a mietere vittime in molti Paesi nel mondo, e uno in particolare continua a vivere un conflitto estremamente cruento. 

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(Ansa)

Negli ultimi mesi stanno infatti aumentando le vittime civili del conflitto nello Yemen, che ormai prosegue da lunghi sette anni tra le milizie ribelli filoiraniane Houthi e la coalizione governativa guidata dall’Arabia Saudita. Una guerra che ogni giorno si fa sempre più dura e complessa, oltre che una delle più brutali al mondo, da cui ne scaturisce una crisi umanitaria senza pari. Di cui però incredibilmente quasi nessuno ne parla.

Le terribile guerra che prosegue da otto anni

Le due fazioni infatti non risparmiano bambini, scuole, ospedali, mercati, prigioni. Le bombe cadono ovunque e il Paese è ormai dichiaratamente al collasso, con prigioni. Un Paese al collasso, dove è in corso la più grave crisi umanitaria al mondo, con 20 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti e 4 milioni di sfollati. Nel mese di marzo il rischio è che 8 milioni di persone rimangano senza cibo, a seguito della decisione di non rifinanziare il fondo degli aiuti internazionali.

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Ad oggi infatti le organizzazioni umanitarie sul campo spiegano che metà delle strutture sanitarie del Paese non funzionano più, mentre mancano le medicine e il personale non riceve salari. Medici senza frontiere parla di 2500 scuole danneggiate, 460 attaccate solo negli ultimi sei mesi, e 400.000 bambini che non sono più tornati a scuola.

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(Ansa)

In totale, in sette anni di guerra sono morte 370 mila persone, tra cui 18.500 civili, e del totale il 40% sono vittime dirette del conflitto e il 60% indirette, ad esempio a causa di patologie non curate o dell’arrivo tardivo negli ospedali. Dal 2015 ad oggi più di 10.000 bambini sono stati feriti o uccisi. “Quello che continua a succedere in Yemen, nel silenzio dei grandi decisori internazionali, è una vergogna che intacca il senso stesso di umanità”, ha commentato ad Agensir Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia.

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La domanda che emerge dalla rappresentante dell’associazione è che cosa aspetti la comunità internazionale a chiedere un cessate il fuoco, cercando di negoziare un accordo oppure imponendo alle parti in conflitto il rispetto del diritto internazionale umanitario, che vieta di colpire civile o le infrastrutture essenziali come scuole, ospedali e centrali idriche. “Il popolo yemenita non può più aspettare una pace, che mese dopo mese, si allontana sempre di più”.

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