In arrivo i correttivi alla bozza di manovra con la revoca e i tagli al reddito di cittadinanza per chi rifiuta il primo lavoro congruo offerto.

La svolta caldeggiata da mesi sembra essere arrivata. Come confermato il reddito di cittadinanza non sarà tagliato dai sussidi per chi è in difficoltà. Il correttivo però porrà una regola chiara, inviolabile. É stata discussa ieri dal premier Draghi in una riunione alla quale hanno preso parte o ministri Orlando e Patuanelli. É emerso che saranno due le integrazioni apportate alla bozza della Legge sul Bilancio dopo il rifinanziamento del sussidio con 1 miliardo.
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La modifica è relativa alla prima decisione, in bozza, di revocare il Reddito di Cittadinanza dopo il secondo rifiuto di occupazione, e non più al terzo. Per chi rifiuta una prima offerta congrua, però, arrivano tagli e un chiaro decalage nel sussidio.
Reddito di cittadinanza: correttivo alla bozza

In sostanza verrà escluso dal programma chi rifiuterà la seconda offerta congrua di lavoro. Più controlli quindi e paletti più chiari per contrastare i furbetti del sussidio e per favorire inoltre l’occupazione. Entrerà quindi in gioco un sistema di verifiche per capire se l’offerta è o meno da considerare corretta, dopo di che, al rifiuto, scatteranno i due nuovi correttivi. Al primo “no” arriverà un decalage mensile con un taglio che dovrebbe partire dal sesto mese.
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Al secondo rifiuto invece chi percepisce il sussidio sarà escluso dal programma. Parallelamente sarà perfezionata una misura per verificare la motivazione del rifiuto e la consistenza dell’offerta di lavoro, per creare un rapporto più rapido e favorire l’occupazione. Le nuove misure dovrebbero quindi entrare nella Legge di Bilancio definitiva.