Spending review, tutti i tagli dei vari Ministeri: ecco dove

Il ministro Giorgetti ha chiesto un ulteriore risparmio di 2 miliardi di euro a tutti i suoi colleghi, ma non mancano le difficoltà

Prima o poi doveva arrivare e, puntualmente, eccola che si fa sentire. Ma bisogna ogni tanto capire come va la spending review, anche e soprattutto perché il ministro Giorgetti ha chiesto a tutti i principali punti di riferimento dei vari dicasteri altri due miliardi di euro di tagli sulla spesa discrezionale per il 2024. E per il momento tutto procede per il verso giusto, anche se ogni ministero ha le sue problematiche per accantonare quella cifra. Si pensava che tutto fosse già a posto e in linea con quanto aveva stabilito Draghi dal Def del 2022, anche perché aveva compreso il triennio che andava dal 2023 al 2025, ma evidentemente non basta e così ha chiesto ai suoi colleghi di stringere la cinghia ancora di più.

Il ministro
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (Ansa Notizie.com)

 

Ora il ministro attende le relazioni a Via XX Settembre ma non sarà facile per i vari ministeri trovare la giusta quadra, anche perché le spese sono tante e c’era già una spending review in atto, ora con questa ulteriore richiesta, qualche dicastero potrebbe andare in difficoltà, ma c’è bisogno di ritagliare un po’ di spazio per la terza manovra di Meloni che sarà ancora più stringata rispetto a quelle già presentate e per via di tante incombenze, dovute dall’inflazione alle crisi internazionali e sarà una cosa che andrà avanti a lungo.

Non sarà facile tagliare ancora, tanti Ministri chiedono una proroga

L'intesa
Il Premier Meloni e il ministro Roccella (Ansa Notizie.com)

 

Appena si è sparsa la voce che c’era un altro taglio alle spese dei vari dicasteri, se non si è entrati nel panico, poco ci è mancato. Qualcuno infatti ha già chiesto delle deroghe, con la possibilità di prendere tempo. Ma ci saranno ritardi e difficoltà nel reperire risorse, anche se in pochi lo ammettono. Il primo a farlo e a non dire nulla è il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha già messo le mani avanti su un’autostrada che il governo italiano dovrebbe costruire in Libia, era una promessa che nel 2008 aveva fatto Berlusconi a Gheddafi in persona, poi tutto è andato in cavalleria. E si tratta di finanziamenti di 50 milioni di euro per il 2024, ma è anche vero che c’è la guerra civile e non si potrà fare molto, se non nulla.

Dalle infrastrutture alla giustizia e alle difficoltà che ha Carlo Nordio con le intercettazioni che allo Stato non costano poco, ma è anche vero che i pm italiani utilizzano il Trojan, il sistema più costoso, oltre ad essere quello che garantisce qualità. Sullo stesso piano c’è anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che sui risparmi pianificati per gli uffici scolastici regionali spiega, giustamente dal suo punto di vista, che le bollette sull’energia hanno subito delle impennate nei costi pazzeschi. Il conto più salato pare sia da parte della Farnesina che dovrà risparmiare 76 milioni di euro per il 2024 e quasi 100 per il 2025. Insomma, tagliare ma a che prezzo e soprattutto sarà possibile rispettare la tabella?

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