Tre detenuti, due donne e un uomo, si sono suicidati in carcere in pochissime ore a Roma e a Firenze. Le condizioni nelle strutture continuano a essere drammatiche.
Tre suicidi in poche ore tra Firenze e Roma: è ancora emergenza carceri nelle strutture italiane, nonostante il Piano presentato nelle scorse settimane dal governo. Da inizio anno sono state sessanta le persone che si sono tolte la vita in carcere.
Venerdì scorso una detenuta si è impiccata con un lenzuolo nella propria cella nella sezione femminile di Roma Rebibbia. La donna aveva alle spalle problemi di dipendenze ed era seguita dalle autorità per il rinnovo della certificazione dell’invalidità. “Siamo addolorati“, ha commentato il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio Stefano Anastasia. Quest’ultimo ha parlato di “una storia di solitudine e disperazione, che testimonia una drammatica carenza di risposte sociali”.
Il giorno dopo un detenuto di 52 anni, in carcere a Rebibbia per un tentato omicidio, si è impiccato nella sua cella. A darne notizia è stato il segretario generale del Sindacato polizia penitenziaria (Spp) Aldo di Giacomo. Il detenuto, italiano, si trovava nel reparto G12.
De Fazio (Uilpa): “I suicidi ormai sono quasi quotidiani”
“Il perdurare della gravissima emergenza del sovraffollamento nelle carceri italiane – ha detto Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria – In cinque giorni nel periodo di Ferragosto abbiamo avuto cinque evasioni, anche i suicidi ormai sono quasi quotidiani”.
Ieri, invece, nel carcere di Firenze Sollicciano una detenuta di 26 anni si è tolta la vita. Secondo l’assessore al welfare del Comune di Firenze Nicola Paulesu si tratta di un fatto tragico che riaccende i riflettori purtroppo sulla situazione drammatica che si vive all’interno del carcere fiorentino. “Le condizioni in cui versa il penitenziario – ha spiegato Paulesu – sono disumane e prive di dignità per i detenuti, per chi vi lavora e per tutti coloro che vi lavorano a vario titolo“.
All’inizio dell’estate torrida ci eravamo occupati dell’emergenza carceri con diversi approfondimenti anche sull’emergenza suicidi. Ad inizio agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto Piano carceri su proposta del Ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il provvedimento punta ad affrontare la questione del sovraffollamento delle carceri con la costruzione di nuove strutture e l’adeguamento di quelle esistenti.
In molti hanno criticato il Piano di Nordio, tra cui anche l’associazione Antigone, che si occupa da anni della tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale e penitenziario. Secondo l’ultimo report dell’associazione, inoltre, il tasso di sovraffollamento avrebbe raggiunto la soglia record del 134,3%. Poche ore prima del suicidio della 26enne, a Sollicciano le detenute avevano effettuato una protesta incendiando ciò che avevano nelle celle.