Nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco era emerso un profilo genetico sconosciuto sul corpo di Chiara Poggi. Oggi la svolta, a poche ore dal diciottesimo anniversario della tragedia.
Circa un mese fa, nell’ambito della nuova inchiesta della Procura della Repubblica di Pavia sul delitto di Garlasco, è emerso un dettaglio che avrebbe potuto rappresentare un grandissimo passo in avanti nelle indagini.
Sui media di tutta Italia era rimbalzata la notizia che sul corpo della vittima, la 26enne Chiara Poggi, è stato rilevato un dna maschile sconosciuto. Il cosiddetto Ignoto 3. Nei dettagli, è emerso che, al momento dell’autopsia effettuata all’epoca dei fatti, sul cadavere è stata utilizzata una garza non sterile per prelevare alcuni campioni nel cavo orofaringeo. Dalle nuove analisi su quei campioni, tre su cinque di quei profili hanno restituito risultati interessanti.
Il primo ha mostrato un aplotipo Y (linea maschile) compatibile al 99% con Ernesto Gabriele Ferrari, l’assistente del medico legale Dario Ballardini. Il secondo è in parte sovrapponibile a Ferrari Nel terzo prelievo ci sarebbe una traccia mista di Ferrari e dello stesso materiale ignoto. Da qui la ricerca di quello che è stato definito Ignoto 3, appunto. Ad un mese di distanza da quelle rivelazioni, e a all’indomani del diciottesimo anniversario dell’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, la Procura ha deciso di fare chiarezza.
Omicidio di Chiara Poggi, la contaminazione involontaria
Il dna maschile ignoto nella bocca di Chiara Poggi sarebbe figlio di contaminazione involontaria durante l’autopsia. In breve il profilo è risultato avere una “concordanza” con un altro cadavere. Cadavere che era stato sottoposto anch’esso ad autopsia nello stesso periodo in cui era stato esaminato il corpo di Chiara. Per accertarlo i pm, coordinati dal procuratore capo Fabio Napoleone, avevano affidato una consulenza ai professori e genetisti Carlo Previderè e Pierangela Grignani.
Le verifiche comparative non erano previste nell’ambito dell’incidente probatorio. La decisione di procedere alla consulenza è stata presa per consentire di concentrare gli accertamenti peritali, affidati alla genetista forense Denise Albani. Nel dettaglio, la comparazione dei profili aplotipici parziali ottenuti dai tessuti biologici relativi ai cinque soggetti di sesso maschile ha evidenziato una concordanza degli alleli in relazione al soggetto identificato dal codice anonimo 153E.
“Per garantire poi una valutazione più ampia degli elementi raccolti, – ha fatto sapere la Procura in una nota – sia in sede medico-legale sulla vittima, sia sul luogo del delitto, la Procura ha incaricato come ulteriore consulente la professoressa Cristina Cattaneo. Quest’ultima è professoressa ordinaria del Dipartimento di Scienze biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano. Una figura di riferimento nel campo dell’antropologia e medicina legale”.
Cattaneo, dunque, si occuperà di valutare i dati provenienti dall’autopsia nel loro complesso. “È emerso un clamoroso errore di contaminazione in sede autoptica. Un errore che non dovrebbe assolutamente succedere. È preoccupante per i cittadini che possano succedere queste cose”. È il commento del genetista Ugo Ricci, consulente della difesa di Alberto Stasi, unico condannato per l’omicidio di Chiara Poggi.
Garlasco, Rita Poggi: “Vogliamo solo trascorrere l’anniversario in silenzio e da soli”
Stasi, fidanzato della vittima, attendeva con i legali una possibile svolta decisiva nella nuova inchiesta che vede come indagato Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. “Non abbiamo niente da dire. – ha detto in queste ore Rita Poggi, mamma di Chiara – Vogliamo solo trascorrere l’anniversario in silenzio e da soli. Grazie per la comprensione”. Non sono in programma messe in suffragio. Messe che erano state celebrate fino allo scorso anno ogni 13 agosto, inizialmente al Santuario della Madonna della Bozzola e, nel periodo più recente, nella Chiesa parrocchiale di Garlasco.
PER APPROFONDIRE: Garlasco, se Chiara Poggi fosse morta oggi l’avremmo considerata vittima di femminicidio?
“Più approfondiscono gli accertamenti e le indagini, più si concretizza tutto quello che abbiamo sostenuto. – ha dichiarato l’avvocata Angela Taccia, legale di Sempio – Attendiamo ma la verità su Sempio salterà fuori presto. Andrea non c’entra niente e il clamore piano piano si placherà. È solo fumo negli occhi”. Dello stesso avviso Massimo Lovati, anch’egli legale di Sempio. “Siccome il 24 ottobre chiuderemo questa parentesi, per me insignificante dell’incidente probatorio, poi – ha spiegato Lovati – andremo tutti a dormire. Fino a che non si sveglieranno questi signori e ci diranno cosa vogliono fare”.