Morti per botulino, prima svolta nelle indagini: ci sono due medici indagati. Ecco di cosa sono accusati

Due medici sono indagati dalla Procura nell’ambito delle indagini sulla morte per botulino di due persone. Ecco tutti i dettagli e il focus sul focolaio in Calabria.

Mancata diagnosi tempestiva e conseguente mancato avvio dei trattamenti salvavita. È per queste ipotesi che la Procura della Repubblica di Paola ha iscritto nel registro degli indagati due medici nell’ambito delle indagini per la morte per intossicazione da botulino di Luigi di Sarno e Tamara D’Acunto.

Botulino, medici indagati dalla Procura
Morti per botulino, prima svolta nelle indagini: ci sono due medici indagati. Ecco di cosa sono accusati – Notizie.com

I medici sono in servizio nelle strutture sanitarie dove di Sarno e D’Acunto si sono rivolti prima del decesso. L’iscrizione nel registro degli indagati, secondo quanto si apprende, è un atto dovuto proprio in vista delle autopsie che saranno eseguite martedì. Stando a quanto si apprende i due professionisti lavorano in una struttura sanitaria dell’Alto Tirreno cosentino che hanno avuto in cura Luigi Di Sarno, il 52enne campano che è deceduto a Lagonegro.

L’uomo aveva mangiato un panino con broccoli comprato da un venditore ambulante di Diamante. Nell’inchiesta condotta dalla Procura di Paola e coordinata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, si punta a fare luce anche sul decesso di Tamara D’Acunto. Bisogna ricordare che altre sedici persone sono ricoverate dopo aver mangiato tutti lo stesso tipo panino comprato da un venditore ambulante. La Procura ha disposto per martedì l’autopsia sui corpi delle due vittime.

Tamara D’Acunto, l’esposto presentato dal fratello

Per D’Acunto è stata disposta anche la riesumazione del cadavere, che avverrà martedì mattina. Per la donna, infatti, sono stati già svolti i funerali. È stato il fratello a presentare un esposto in Procura dopo avere scoperto che anche Tamara aveva mangiato quel panino. Nel caso dei due decessi saranno, quindi, accertate eventuali responsabilità mediche perché i due si erano recati in strutture sanitarie della costa appena avvertiti i primi sintomi.

La famiglia di Di Sarno vuole accertare le cause della morte. Anche perché, secondo il loro racconto, l’uomo avrebbe spiegato più volte ai medici di non sentirsi bene. Intanto, la Procura ha iscritto sul registro degli indagati anche il venditore ambulante di Diamante e i legali rappresentanti delle ditte che producono i prodotti venduti. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di omicidio colposo, commercio di sostanze alimentari nocive e lesioni.

Botulino, medici indagati dalla Procura di Paola
Tamara D’Acunto, l’esposto presentato dal fratello – Notizie.com

Il focolaio di intossicazioni da botulino sembra essersi attenuato, mentre le indagini proseguono senza sosta. Pare ormai cristallizzata la ricostruzione relativa al food truck come origine delle intossicazioni da botulino, con gli accertamenti che si sono concentrati sulle modalità di somministrazione dell’alimento e non tanto sul prodotto in sé. Le ipotesi accusatorie sono solo all’inizio. Dovranno tenere conto delle verifiche tecniche e scientifiche portate avanti dai carabinieri del Nas e dell’Asp di Cosenza con esami microbiologici.

Dopo i casi di intossicazione da Botulino registrati in Calabria e Sardegna, arrivano le indicazioni del presidente della Società italiana d’igiene (SItI), Enrico Di Rosa. Nel consumo “stare attenti che non ci siano fenomeni che mettono in allarme, come la presenza di gas nel contenitore, o la deformazione del tappo”. In questi casi non bisogna “neanche assaggiare il prodotto e buttare la confezione perché la tossina botulinica è potentissima, ne basta anche una quantità minima per causare danni gravi, come stiamo vedendo“.

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