Suicidio di Stefano Argentino, chi sono i sette indagati per la morte in carcere dell’assassino di Sara Campanella

Sono sette gli indagati per la morte di Stefano Argentino, killer reo confesso di Sara Campanella. Il 27enne si è tolto la vita in carcere: chi è finito sotto inchiesta e quali sono le accuse.

Ci sono anche i vertici del carcere di Messina tra gli indagati per il suicidio di Stefano Argentino, il 27enne reo confesso dell’omicidio della collega di università Sara Campanella. Il giovane si è tolto la vita nel penitenziario siciliano il 6 agosto scorso.

Stefano Argentino, ci sono sette indagati per la sua morte a Messina
Suicidio di Stefano Argentino, chi sono i sette indagati per la morte in carcere dell’assassino di Sara Campanella (ANSA FOTO) – Notizie.com

Proprio in queste ore la Procura della Repubblica di Messina ha fatto recapitare un totale di sette avvisi di garanzia ad altrettanti indagati. Martedì 12 agosto il pm conferirà l’incarico per l’autopsia sul corpo di Argentino al proprio consulente. Gli indagati potranno nominare i propri tecnici che assisteranno agli esami autoptici, atti irripetibili.

Gli indagati sono la direttrice e la vicedirettrice del carcere messinese di Gazzi, l’addetto ai servizi trattamentali dell’istituto di pena, l’equipe di psichiatra e psicologi che hanno avuto in cura il giovane. Il fascicolo è stato aperto per reato omissivo doloso. L’ipotesi è che ci siano state volontarie omissioni nel garantire la sicurezza del detenuto. Questo, nonostante Argentino avesse già manifestato più volte la volontà di togliersi la vita.

Morte di Stefano Argentino, il legale: “Sette indagati è già presagio di plurime responsabilità”

Il 27enne era appena uscito da un regime di sorveglianza. Quindici giorni fa era stato trasferito in detenzione ordinaria. Il 6 agosto Argentino si è impiccato. “Sette indagati è già presagio di plurime responsabilità, probabilmente fra loro correlate. – ha commentato l’avvocato Stefano Cultrera, legale del giovane che ha ucciso Sara – Al momento è troppo presto e si possono fare soltanto supposizioni. Auspico soltanto che, almeno stavolta, le indagini siano approfondite e possano portare a risultati concreti”.

Secondo il difensore Argentino avrebbe dovuto essere rinchiuso in una Rems, ovvero in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Si tratta di strutture sanitarie dedicate all’accoglienza e al trattamento di persone affette da disturbi mentali. Per Cultrera, insomma, il 27enne non era compatibile con la custodia in carcere. Bisogna ricordare che Argentino era in carcere per aver confessato l’omicidio di Sara Campanella, una sua collega di Università che aveva stalkerizzato per mesi e poi accoltellato il 31 marzo scorso.

Argentino, ci sono sette indagati per la sua morte a Messina
Morte di Stefano Argentino, il legale: “Sette indagati è già presagio di plurime responsabilità” (ANSA FOTO) – Notizie.com

Giuseppe Cultrera aveva anche chiesto l’intervento del Garante dei detenuti. “Non è la prima volta che all’interno della casacircondariale di Messina Gazzi assistiamo a un decesso avvolto dal velo del mistero, dall’analisi errata sulla necessità di sorveglianza dei protetti stessi. – ha spiegato – Stefano Argentino, detenuto in regime di media sicurezza, avendo già manifestato peccato dall’ingresso nel carcere istinti suicidi, era stato sottoposto al regime di massima e alta vigilanza“.

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Stando alle prime ricostruzioni Cultrera sarebbe venuto a conoscenza che il proprio assistito era stato trasferito solo dopo la morte. Argentino era seguito da quattro psicologi e da uno psichiatra. “Com’è possibile che cinque professionisti – ha concluso l’avvocato – non si siano resi conto della evidente e conclamata fragilità mentale di un detenuto che aveva preannunciato il suicidio ed era stato trasportato in infermeria per non aver bevuto un solo sorso d’acqua per diciassette giorni? Quanto accaduto non può qualificarsi come causa di forza maggiore’ o ‘evento eccezionale e imprevedibile’; si tratta di un caso di suicidio annunciato“.

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