Il Vesuvio brucia, c’è la mano criminale? Ecco chi pagò per l’incendio del 2017. I cittadini: “Siamo nuovamente sotto attacco”

Da diverse ore il Parco del Vesuvio, in Campania, è interessato da un enorme incendio che sta riportando alla memoria quanto accade nel 2017. Il punto sui soccorsi e sulle indagini.

Le origini dolose o l’imperizia di qualcuno sono sicuramente al primo posto nelle ipotesi sulle cause. Poi le autorità giudiziarie dovranno accertare eventuali responsabilità, anche attraverso il sistema di videosorveglianza attivo nel Parco“.

Incendio sul Vesuvio agosto 2025
Il Vesuvio brucia, c’è la mano criminale? Ecco chi pagò per l’incendio del 2017. I cittadini: “Siamo nuovamente sotto attacco” – Notizie.com

A parlare è Gioacchino Madonna, sindaco di Massa di Somma, in provincia di Napoli, e presidente della Comunità dei sindaci del Parco nazionale del Vesuvio. Il vulcano campano è interessato in queste ore da un incendio enorme il cui fronte del fuoco è di circa due chilometri. Le fiamme hanno anche lambito alcune case, è stato richiesto l’intervento dell’Esercito, ma il disastro principale previsto è in termini di biodiversità.

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L’incendio è scoppiato ieri 8 agosto sul versante sud tra Terzigno, Boscotrecase e il Monte Somma. Ha generato una colonna di fumo densa visibile persino da Napoli. Le fiamme hanno raggiunto un’altezza di oltre mille metri, spingendo le autorità ad attivare un tavolo di emergenza in Prefettura a Napoli. A fronteggiare il rogo boschivo chi sono oltre cento operatori a terra e dieci mezzi aerei tra elicotteri e Canadair.

Incendio sul Vesuvio, il sindaco di Terzigno: “Fiamme a un chilometro dalle case”

All’inizio per fortuna il vento spingeva verso il cratere, poi ad un certo punto si è portato verso valle, verso le abitazioni. E lì abbiamo avuto paura. – ha raccontato il primo cittadino di Terzigno Francesco Ranieri – Ma i mezzi da terra hanno garantito l’incolumità di tutti. C’era una distanza di qualche chilometro dalle case. Non abbiamo avuto esigenza di sgomberi grazie a un ottimo lavoro dei volontari della Regione Campania e dei vigili del fuoco che hanno sorvegliato l’area tutta la notte“.

Gli uomini dell’Esercito stanno aiutando le polizie locali nel controllo della viabilità locale alla vigilanza delle vasche di accumulo delle acque dove i mezzi aerei fanno i rifornimenti per poter effettuare i successivi lanci. Contemporaneamente al Vesuvio, in Campania stanno bruciando anche i boschi attorno a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, e a Frasso Telesino, in provincia di Benevento. Nella sola giornata di ieri, in Campania, si sono registrati oltre cinquanta incendi.

Incendio sul Vesuvio di agosto 2025
Incendio sul Vesuvio, il sindaco di Terzigno: “Fiamme a un chilometro dalle case” – Notizie.com

La parte che è totalmente bruciata – ha continuato Ranieri – è quella alle spalle dello stadio comunale, la parte di vegetazione più bella, amata soprattutto da chi vive questa meravigliosa montagna, che purtroppo è andata in fumo. Qui, sul versante dello stadio, l’estensione dell’incendio è di circa un ettaro. Origine dolosa? Atualmente non si può dire, però purtroppo io ho vissuto anche gli incendi del 2017 dove vi fu la mano criminale. Quindi devo sospettare che anche adesso ci sia il dolo e che qualcuno abbia appiccato nuovamente le fiamme“.

Il sindaco di Terzigno parla del gravissimo incendio verificatosi a luglio 2017. Il rogo fu considerato uno tra i più devastanti dal 1944. Allora le fiamme divamparono lungo i fianchi del Vesuvio. Fu danneggiata la vegetazione del Parco nazionale ed in molti Comuni fu ordinata l’evacuazione. Indelebili le immagini dalla spazio, catturate anche dalla Nasa che mostrarono la colonna di fumo sollevarsi verso il cielo.

I cittadini dei Comuni del Vesuvio: “Le istituzioni locali sono silenti e inermi”

Le successive indagini su quel caldissimo luglio di otto anni fa portarono all’individuazione di due persone, un giovane di Torre del Greco ed un contadino di Vico Equense. Utilizzando un accendino il primo e bottiglie piene di benzina il secondo, furono perseguiti per aver distrutto decine di ettari di bosco del Parco. Entrambi furono poi condannati al carcere. Parallelamente fu avviata un’indagine per accertare le responsabilità della gestione della crisi.

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Tre dirigenti della Protezione civile campana furono accusati di omissione di atti d’ufficio e concorso in incendio colposo. A febbraio di quest’anno, però, il Tribunale di Napoli li ha assolti da tutti i capi d’accusa. Tornando all’incendio in corso, nella serata di oggi è stata convocata un’assemblea cittadina a Boscoreale.

Dopo otto anni, il Parco nazionale del Vesuvio è nuovamente e drammaticamente sotto attacco. – si legge nel volantinoLe nostre esistenze sono nelle mani di chi sta devastando la nostra terra, abbiamo quindi la necessità di chiedere quali e di chi sono le responsabilità di ciò che accade, oggi come ieri. Le istituzioni locali sono silenti e inermi”.

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