Cos’è lo tsunami bianco che sta travolgendo la Francia, c’è anche la firma della ‘ndrangheta? Parigi: “È una minaccia esistenziale”

Ministero dell’Interno francese e Ufficio antidroga hanno messo nero su bianco come il Paese d’oltralpe sia stato invaso dalla cocaina: è un vero e proprio tsunami bianco.

Un’onda anomala divenuta una minaccia esistenziale per l’intero Paese. Uno tsunami bianco, appunto, di cui la metafora utilizzata nel documento dell’Ufficio antidroga (Ofast) francese per illustrare il peso dei traffici di cocaina ed ecstasy.

La Francia è minacciata da uno tsunami bianco, ovvero dalla diffusione e dal consumo di cocaina
Cos’è lo tsunami bianco che sta travolgendo la Francia e qual è il ruolo dell’Italia: “È una minaccia esistenziale” – Notizie.com

La Francia intera è stata catapultata in una dimensione inimmaginabile fino a pochi anni fa. L’allarme ricorda molto quanto già accaduto negli Stati Uniti con l’oppioide fentanyl. Il documento dell’Ofast, stando a quanto emerso, sarebbe dovuto restare riservato ma è stato rivelato da Le Monde in un articolo pubblicato proprio in queste ore. Il termine tsunami bianco è stato utilizzato dal Ministro dell’Interno Bruno Retailleau nell’introduzione al dossier.

Sessantadue pagine in cui l’Ufficio antidroga analizza le rotte del narcotraffico, non solo marittime. Ma anche aeree o stradali lungo i principali corridoi stradali dei Balcani o dell’Asia centrale. Rotte usate per inondare la Francia, diventata improvvisamente “uno dei Paesi europei più colpiti”. L’aumento sarebbe dovuto ad un’abbondante produzione e ad una domanda persistenze. Solo nel 2023 ci sono stati 3,7 milioni di sperimentatori ovvero adulti che hanno provato la cocaina almeno una volta). E 1,1 milioni di consumatori, e dunque adulti che l’hanno usata almeno una volta all’anno.

La Francia, l’ecstasy e la cocaina: numeri impietosi

Il documento “offre una panoramica a trecentosessanta gradi – scrivono i giornalisti Antoine Albertini e Thomas Saintourens – di una moltitudine di traffici, che non passano più solo attraverso gli oceani, ma sfruttano anche lo sviluppo esponenziale delle rotte aeree. O utilizzano i grandi corridoi stradali dei Balcani o dell’Asia centrale, per inondare la Francia“.

Il consumo di cocaina ed ecsasy è cresciuto rapidamente mentre il prezzo è sceso da circa settanta euro al grammo nel 2010 a cinquantotto euro nel 2024. Tutto sarebbe stato facilitato dagli innovativi metodi di occultamento utilizzati dai narcos. Tra questi, vestiti impregnati di cocaina liquida, finti pannelli dissoluzione chimica per nascondere la sostanza. I numero sono impietosi. 200mila persone sarebbero coinvolte nella distribuzione al dettaglio, circa 5mila. le figure centrali nel traffico.

La Francia è minacciata da uno tsunami bianco, ovvero dalla diffusione e dal consumo della cocaina
La Francia, l’ecstasy e la cocaina: numeri impietosi – Notizie.com

Del caso Notizie.com se n’era occupato già il 30 marzo scorso con un approfondimento intitolato Mdma, l’Europa (e l’Italia) nuovo hub mondiale dell’ecstasy e della cocaina rosa. Secondo l’Europol e l’Euda, l’Agenzia europea per le droghe, che hanno diffuso un rapporto era emerso che, tra il 2020 e il 2022, nell’Unione europea sono state sequestrate in media 2,4 tonnellate di Mdma all’anno.

La Spagna ha segnalato sequestri medi di 545 chilogrammi all’anno. Seguita dai Paesi Bassi (380 chilogrammi all’anno), dalla Francia (352 chilogrammi) e dal Belgio (258 chilogrammi). Secondo le autorità i trafficanti europei sarebbero in grado di far compiere alle sostanze psicoattive prodotte nel vecchio continente il percorso inverso della cocaina. Spalancando le porte ad una sorta di scambio alla pari o quasi.

Tsunami bianco, la “firma” anche della ‘ndrangheta?

Tornando al rapporto dell’Ofast, il documento non ha evidenziato rotte particolari che coinvolgono l’Italia, concentrandosi invece sugli effetti devastanti del consumo. Ma è noto che le organizzazioni criminali del nostro Paese, ‘ndrangheta in primis, operano attivamente a Marsiglia, Lione e Parigi, coinvolte in attività logistiche, traffici e riciclaggio. Da anni i clan calabresi sarebbero radicati specialmente nel sud della Francia, compresa la Costa Azzurra.

Qui la ‘ndrangheta controllerebbe importazioni di cocaina dal Sudamerica grazie a contatti diretti con i cartelli colombiani e “l’esperienza” maturata nella logistica che include porti europei come quello di Marsiglia. Numerose inchiesta antimafia, tra cui Pollino, Stige e Rinascita-Scott hanno documentato le ramificazioni francesi di famiglie calabresi e di cosche camorristiche e mafiose. La cocaina introdotta in Francia sarebbe quindi gestita da broker collegati alla criminalità italiana, che poi la distribuiscono ad altri gruppi locali.

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