La campagna elettorale per le elezioni europee è ufficialmente iniziata. Cosa dicono i sondaggi: l’intervista a Renato Mannheimer.
La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha annunciato la sua candidatura durante l’intervento di chiusura della conferenza programmatica del partito a Pescara. Il primo maggio scadrà il termine per la presentazione delle liste.
Antonio Tajani sarà capolista di Forza Italia in tutte le circoscrizioni tranne nelle Isole, dove ci sarà Caterina Chinnici, e lo stesso farà la premier Meloni. La leader Dem Elly Schlein ha annunciato la sua discesa in campo il 21 aprile e correrà come capolista al Centro e nelle Isole.
Tra i candidati del Pd ci sono anche Nicola Zingaretti, Giorgio Gori, Dario Nardella, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Stefano Bonaccini come capolista nel Nord Est, Cecilia Strada per il Nord Ovest e Lucia Annunziata per il Sud.
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha prima annunciato di candidarsi come capolista in tutte le circoscrizioni, poi ha siglato un accordo con +Europa per la lista Stati Uniti d’Europa con lo scopo di superare la soglia di sbarramento del 4%. L’ex premier non ha ancora sciolto la riserva ma ha dichiarato che “serve serietà, chi si candida poi vada a Bruxelles”.
Emma Bonino sarà capolista di +Europa nella circoscrizione Nord Est per la lista Stati Uniti d’Europa. Gli altri capilista annunciati da Renzi sono Graham Watson al Nord Est, Giandomenico Caiazza per il Centro, Enzo Maraio per il Sud e Rita Bernardini nelle Isole.
Carlo Calenda ed Elena Bonetti saranno candidati di Azione in tutte le circoscrizioni. Matteo Salvini non si candiderà in prima persona ma nelle liste della Lega c’è il nome di Roberto Vannacci, che avrebbe diviso anche il Carroccio tra favorevoli e contrari.
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs non hanno ancora sciolto la riserva sui loro nomi, ma hanno candidato Ilaria Salis. Giuseppe Conte ha deciso di non partecipare in prima persona alla corsa elettorale, ma ha annunciato la candidatura di Carolina Morace per il Movimento 5 Stelle.
Cosa dicono i sondaggi? Lo abbiamo chiesto in esclusiva a Renato Mannheimer: “Con la campagna elettorale il quadro dato oggi dai sondaggi può essere confermato oppure può cambiare radicalmente, soprattutto dopo le candidature personali. Anche la campagna in sé inciderà”, spiega il sociologo e sondaggista ai nostri microfoni. “Come si sa, adesso il primo partito è Fratelli d’Italia, che con la candidatura di Meloni potrebbe crescere ancora di più e vincere”.
Cosa dicono i sondaggi sugli alleati di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia?
“Al momento sono all8% circa. Forza Italia è davanti ma si tratta di piccole frazioni decimali. È molto importante chi tra i due vincerà la gara, perché l’esito del voto si rifletterà in Italia. Se la Lega venisse battuta, Salvini potrebbe avere problemi interni. Problemi che già sono aumentati con la candidatura di Vannacci. Vedremo se quest’ultima porterà vantaggi o meno”.
Cosa ci dice del centrosinistra?
“Il Pd è sopra il 20%: una soglia buona e che Schlein si prefiggeva da tempo. Se questa percentuale non venisse confermata alle elezioni potrebbero esserci problemi anche per lei e per la sua segreteria. Stati Uniti d’Europa invece, sta tra il 4,5 e il 5%, che è meno della somma dei singoli partiti che formano la lista. Questo è normale: quando i partiti si uniscono hanno sempre meno voti. Probabilmente supererà la soglia del 4% ma non è detto. Azione è sotto il 4%, quindi in difficoltà e gli altri partiti hanno meno punteggio”.
Salvini ha deciso di non candidarsi perché i sondaggi lo davano perdente rispetto agli alleati di governo?
“Credo che la presentazione alle elezioni dei leader porti più voti al partito, quindi bisognerebbe chiedere a lui perché non si è candidato”.
Ilaria Salis e Roberto Vannacci sono due candidature divisive. La prima porta con sé un messaggio. Hanno qualcosa in comune nei sondaggi?
“Ilaria Salis è candidata in un piccolo partito che rischia di non arrivare al 4%. Vannacci invece, verrà eletto quasi sicuramente. Potrebbe prendere molti voti e la Lega potrebbe perderne a causa della sua candidatura. Nelle prossime settimane vedremo qual è il saldo, adesso non possiamo dirlo. Sono due casi diversi, ma candidature del genere ci sono sempre state e possono portare vantaggio ai partiti”.
Dottor Mannheimer, la premier Meloni ha chiesto di scrivere il suo nome di battesimo, Giorgia, sulla scheda elettorale. Che ne pensa?
“Non ci sono, ovviamente, ancora sondaggi su questo. Penso che dal suo punto di vista sia una mossa opportuna, perché crea un sentimento di vicinanza con l’elettorato. Meloni ha una popolarità molto alta proprio perché dà l’idea di essere come i cittadini. Cerca sempre di usare modi e linguaggi vicini all’elettorato e potrebbe essere positivo”.