Arriva l’ok della Camera all’emendamento del Pnrr sulla presenza dei volontari pro-vita all’interno dei consultori.
Con 185 sì, 115 contrari e 4 astenuti, l’Aula ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul dl Pnrr, cioè sul disegno di legge di conversione del decreto con disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano.
Per il governo questo provvedimento tratta di libertà di scelta, che riguarda “le questioni di coscienza” e non “di partito”, come ritiene il vicepremier Antonio Tajani, rassicurando anche che il governo non ha alcuna intenzione di cambiare la Legge 194.
Per le opposizioni invece, con l’approvazione dell’emendamento “l’Italia fa un passo indietro”, come dichiara il Movimento 5 Stelle. D’accordo anche il Pd, che attraverso la voce della segretaria Elly Schlein parla di “attacco pesante alla libertà delle donne”, annunciando che “ci opporremo duramente”.
Ai microfoni di Notizie.com, Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita e Famiglia, parla di “attacco strumentale delle opposizioni”.
L’emendamento approvato dalla Camera, aggiunge, “non è nulla di diverso dall’articolo 2 della 194. La legge già prevede che le associazioni possano entrare nei consultori e offrire lì i loro servizi. In questo caso viene ribadito che non ci sono costi a carico dello Stato, quindi che i fondi del Pnrr non verranno toccati per questo servizio”.
Nella pratica quindi, ciò che avveniva fino a ieri nei consultori continuerà ad avvenire anche adesso. “Pd e 5 Stelle stanno montando una polemica totalmente strumentale – aggiunge Coghe – e questo dimostra anche un’ignoranza dei paladini della 194, perché forse non hanno mai letto la legge”.
In una nota, Pro Vita e Famiglia ha specificato di non aver intenzione di entrare nei consultori “perché il nostro ambito di azione è la sensibilizzazione pubblica e influenza politica con campagne nazionali”.
Ma l’associazione ribadisce l’importanza riportare i consultori al ruolo “per cui furono pensati dalla Legge 104″: luoghi cioè, dove le donne potevano essere accompagnate nella decisione di abortire o meno con aiuti concreti, intervenendo in particolare su situazioni di disagio economico e sociale.
“L’inserimento di questo emendamento che ribadisce il contenuto della 194 è un’indicazione di tipo valoriale, culturale e sociale – dichiara Coghe a Notizie.com – per ribadire che deve essere data alle donne la possibilità di una scelta differente, come prevede la legge“.