Zacai: “Non abbiamo detto ‘no’ ad accordo Rama-Meloni, è un controllo…”

La presidente dell’Alta Corte albanese parla al CorSera e chiarisce la posizione dei magistrati: “Stiamo verificando che tutto sia a posto dal punto di vista costituzionale”

Rama-Meloni e un accordo che non s’ha da fare dopo lo stop dell’Alta Corte albanese? Non è proprio così. Appena è uscita la notizia, tanti si sono affrettati nel dire che l’intesa era saltata, che non se ne sarebbe fatto più nulla, ma non è così. E a spiegarlo è la presidente dell’Alta Corte albanese al Corriere della Sera. “Di solito non parlo con la stampa, ma mi rendo conto che questo tema sia importante e delicato non solo per noi, anche per l’Italia ed è forse giusto fare un po’ di chiarezza», la doverosa premessa di Holta Zaçaj, presidente della Corte costituzionale albanese. Lei stessa, appena è uscita la notizia, è andata davanti alle telecamere, vista l’importanza della situazione, per parlare e spiegare cosa c’era dietro a quello stop sull’accordo tra Italia e Albania sui migranti e dire il motivo per cui ancora non è possibile siglare e ratificare. Almeno per il momento.

L'accordo
L’accordo sui migranti tra Italia e Albania è al vaglio della Corte costituzionale albanese (Ansa Notizie.com)

E l’aspetto più importante è proprio la polemica che ne è venuta fuori, visto che in tanti hanno subito preso parola per denigrare quanto era stato stabilito tra Rama e Meloni, poiché la Corte aveva detto “no” all’accordo, ma è la stessa Zacai a spiegare: “Se la Corte costituzionale ha detto “no” all’accordo Roma-Tirana? No, non è così. Viene sospeso l’iter che porta alla ratifica dell’intesa dal momento che oltre un quarto dei deputati albanesi ci ha chiesto di controllare la costituzionalità o meno del protocollo siglato tra i due Paesi. Noi abbiamo valutato che il ricorso soddisfa i criteri di ammissibilità e secondo le nostre norme questo porta automaticamente allo stop delle procedure parlamentari per la ratifica. Però lo voglio precisare: non siamo entrati nel merito del protocollo firmato».

“Stiamo verificando alcuni aspetti dell’intesa se possono andare bene o no”

L'intesa
Il giorno in cui Edu Rama e Giorgia Meloni hanno siglato il patto sui migranti (Ansa Notizie.com)

Sospendere l’iter, non significa che tutto è saltato, come qualcuno si è precipitato a dire nelle ore successiva all’uscita della notizia dall’Albania, facendo a questo punto figure davvero pessime. La sospensione dell’iter da parte della Corte Costituzionale era una sorta d’atto dovuto che gli stessi protagonisti si attendevano. E la Zacai spiega, anche perché si sono mossi dopo che alcuni deputati del parlamento albanese aveva chiesto l’intervento della Corte: “Cosa contestano? Sostanzialmente due aspetti. Il primo: il presunto mancato rispetto della procedura di negoziazione e firma. Secondo loro questo tipo di accordo ha bisogno dell’autorizzazione del presidente dal momento che tocca questioni di territorio“.

Mentre il secondo aspetto è legato alla possibile violazione dei diritti umani dei migranti e anche su questo, la Zacai non si tira indietro: “Perché dopo la ratifica la Corte secondo le nostre norme non può più controllare la legittimità o meno dell’accordo. E il ricorso avanza dubbi sulla costituzionalità del protocollo“. Tutto è rimandato all’udienza del 18 gennaio quando la Corte entrerà nel merito dell’accordo Rama-Meloni: “Dobbiamo esaminare nel dettaglio il protocollo su quei due punti sollevati da un quarto del Parlamento albanese. Ma ripeto ancora: non siamo entrati proprio nel merito. Le due parti dovranno inviare la documentazione entro il 4 gennaio 2024. E dal giorno del deposito del ricorso (6 dicembre 2023) abbiamo massimo tre mesi di tempo per pronunciarci. Nel caso specifico vuol dire che entro il 6 marzo 2024 la Corte deve dire se l’accordo è legittimo o no

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