Anche la Turchia al voto, Erdogan sfida Kilicdaroglu: le ultime

Anche la Turchia è chiamata al voto. Il presidente in carica Erdogan sfida Kilicdaroglu: gli ultimi aggiornamenti che arrivano dal Paese 

Elezioni Turchia
Recep Tayyip Erdogan (Ansa Foto) Notizie.com

Il “via” ha avuto inizio alle ore 8 locali, quando in Italia erano appena trascorse le 7 del mattino: il popolo turco è stato chiamato al voto per le elezioni parlamentari e presidenziali. Si potrà votare fino alle 17 locali (16 italiane). Anche i cittadini, che in questo momento si trovano all’estero, possono votare. In totale saranno 64,1 milioni di persone che si recheranno nei seggi per esprimere la loro preferenza. Anche in Turchia potranno votare solamente coloro che hanno compiuto i 18 anni di età. Questi ultimi ne sono 4.904.672. A comporre l’assemblea parlamentare ben 600 deputati. Gli stessi che sono stati scelti grazie ad un sistema proporzionale in cui gli aventi diritto votano per un partito.

Attenzione: non per un candidato. Per poter entrare in parlamento la formazione politica deve superare almeno il 7% delle preferenze. O almeno fare parte di una alleanza che la possa superare. In queste elezioni si potrà scegliere tra 36 partiti diversi. Per poter diventare presidente il candidato dovrà superare la soglia del 50% dei consensi. Nel caso in cui, tutto questo, non dovesse avvenire allora ci sarà un secondo turno (molto probabilmente il 28 maggio). E’ una sfida a due: l’attuale presidente in carica Recep Tayyip Erdogan e Kemal Kilicdaroglu. C’è anche un altro candidato come Sinan Ogan, ma la vera sfida è tra i due citati in precedenza. Ricordiamo che, nei giorni scorsi, un altro candidato ha dichiarato “forfait”: si tratta di Muharrem Ince.

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Elezioni Turchia
Kemal Kilicdaroglu (Ansa Foto) Notizie.com

Secondo quanto riportato dagli ultimi dati del ministero dell’Interno del Paese in questione i cittadini siriani, che si sono trasferiti in Turchia (dopo aver ottenuto la cittadinanza), hanno diritto di votare. Si tratta di 131mila persone. Coloro che si trovano all’estero hanno già votato meno di una settimana fa (9 maggio): sono stati 1 milione e 691mila persone in 74 diversi Stati.

Mentre altre 125mila hanno potuto esprimere le proprie preferenze presso i valichi di frontiera arrivando a circa 1 milione e 817mila persone (per la precisione il 53,18% degli aventi diritto). Fonti locali parlando di una vera e propria affluenza da “record” per coloro che vivono all’estero. Basti pensare che cinque anni fa, nelle elezioni del 2018 si era fermata al 50,9% degli aventi diritto.

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