Niente soldi per l’intervento, veterinari si rifiutano: muore il cane

Non avevano i soldi per l’intervento, i veterinari si rifiutano di operarlo: purtroppo per il cane non c’è stato nulla da fare 

Kira il cane morto a Palermo
Kira (screenshot foto Facebook) Notizie.com

Nel giro di pochissimo tempo sta facendo il giro della città e del web la notizia di un cane che ha perso la vita. Ci troviamo a Palermo dove la vicenda di Kira (questo era il suo nome) sta commuovendo tutti. Una torsione gastrica lo ha fatto morire. La sua famiglia ha chiesto aiuto ad un veterinario. Lo stesso che, però, ha chiesto 1.500 euro per l’intervento. Soldi che, però, la famiglia non aveva. Era stato proposto anche di dilazionare il pagamento, ma la struttura ha rifiutato. Stesso discorso vale anche per un altro centro che non ne voleva sapere affatto di questa opzione.

Dopo un appello sui social network si era fatta avanti un’altra clinica che si era disposta per aiutare il cane. Purtroppo, però, era oramai troppo tardi per Kira. A 13 anni è morto durante il trasporto tra spasmi e dolori atroci. Una vicenda che, nel giro di pochissimo tempo, ha fatto il giro dei social network. Scatenando l’indignazione e la rabbia da parte degli utenti che si sono scagliati contro le due cliniche. Non sono mancate le dure critiche da parte delle associazioni ‘Attivisti Gruppo Randagio‘, ‘Earth‘ e ‘Alta Spa‘ che hanno denunciato questa storia.

Palermo, non hanno soldi per l’intervento: veterinari rifiutano l’intervento ed il cane muore

Kira il cane morto a Palermo
Kira (screenshot foto Facebook) Notizie.com

A sfogarsi, sempre sui social, la piccola proprietaria del cane distrutta dal dolore e ancora incredula dal fatto che il suo cane non ci sia più. “Kira purtroppo ci ha lasciati. E’ stato un regalo da mio fratello per tutta la famiglia. Abbiamo creato un legame fortissimo. Compagna di vita per 13 anni. Non potrò dimenticare queste cliniche che dovrebbero essere i salvatori dei nostri compagni di vita abbiano fatto morire la mia migliore amica. Non ci sono soldi o cose materiali più importanti e più belle dell’amore per un animale“.

Nel frattempo sono arrivate le dichiarazioni anche da parte del direttore del ‘Centro Recupero Ricci La Ninna’, Massimo Vacchetta: “Rifiutarsi di prestare le prime cure a un animale in pericolo di vita è omissione di soccorso e quindi perseguibile penalmente. Un gesto veramente deplorevole. Solidarietà alla famiglia. Bisogna immedesimarsi nel dolore degli altri“.

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