Antonio Franco, c’è la condanna per l’ex poliziotto: aiutava gli Spada

Nella giornata di ieri è arrivata la condanna nei confronti di Antonio Franco, ovvero l’ex poliziotto che aiutava la famiglia Spada

Arriva la condanna
Antonio Franco (screenshot video YouTube) Notizie.com 

Nella giornata di ieri c’è stato il tanto ed atteso processo che ha visto come indagato Antonio Franco. Ovvero l’ex dirigente di polizia e responsabile del commissariato di Ostia. Lo stesso che è stato indicato, in più di una occasione, come uno degli aiutanti della famiglia Spada. Come riportato in precedenza c’è stata la conferma della condanna nei suoi confronti. L’ex poliziotto dovrà stare in carcere per i prossimi nove anni. Con interdizione perpetua dei pubblici uffici. Le accuse nei suoi confronti sono molto gravi visto che si parla di: corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e falso.

Non solo: avrebbe anche pilotato alcuni controlli amministrativi di una sala slot. Non una qualunque, ma quella gestita da Mauro Carfagna (anche lui condannato ma a sei anni e mezzo). In modo tale che non risultasse intestata ad Ottavio Spada. Ricordiamo che per lo stesso Franco scattarono le manette nel 2016, dopo varie indagini condotte dalla Squadra Mobile. In quella occasione, il pubblico ministero, aveva chiesto per l’uomo 14 anni di carcere. Per Carfagna, invece, nove.

Antonio Franco condannato a 9 anni di carcere, aiutava gli Spada

Antonio Franco condannato
Antonio Franco (screenshot video YouTube) Notizie.com

Come riportato in più di una occasione nel capo d’imputazione Antonio Franco è accusato di “vendita della sua funzione e per il compimento di atti contrari ai doveri del suo ufficio anche sotto il profilo della violazione dei doveri di imparzialità della Pa“. Il dirigente sarebbe intervenuto, in più di una occasione, per i controlli nelle sale giochi gestite dallo stesso Carfagna. Con l’obiettivo di poter risolvere alcune questioni insorte ed anche “assicurare un esito favorevole alle procedure amministrative attivate o, comunque, di minore pregiudizio“.

In conclusione, sempre nel capo d’imputazione, fanno sapere che l’ex dirigente della polizia avrebbe superato il limite. In che modo? Avrebbe fatto in modo che “non risultasse presso le sale del Carfagna la presenza di Ottavio Spada detto Marco“. Ed anche checi sarebbe stato un controllo da parte della polizia amministrativa sulla sala giochi. Da lui condotta. Una notizia che, però, doveva rimanere segreta fino a quando non spuntavano le azioni irregolari nelle gestioni degli esercizi.

 

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