Fisco, Leo non ha dubbi: ‘Portare Iva a 0 per beni primari e infanzia’

In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Sole 24Ore” è intervenuto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo

Maurizio Leo
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo (Ansa Foto) Notizie.com

Per Maurizio Leo non ci sono assolutamente dubbi per quanto riguarda la sanzione penale. La stessa, infatti, deve esserci solamente nei casi considerati gravi. Un esempio su tutti? Frode, omessa dichiarazione, fatture per operazioni esistenti, comportamento callido, subdolo del contribuente. Questo e molto altro ancora in una intervista che ha rilasciato al quotidiano ‘Sole 24Ore‘. Solamente nel caso in cui c’è una evasione in cui il contribuente ha esposto tutto (anche se nella dichiarazione ha messo tutti gli imposti ma l’ha fatta a pagare) allora si potrebbe andare incontro a delle sanzioni amministrative. Le stesse che, però, sono diverse da quelle penali.

Questo (e non solo) il pensiero da parte del governo che riguarda la riforma fiscale che, nelle ultime ore, è stata approvata appunto dal Consiglio dei ministri. Prodotti per l’infanzia che potrebbero rientrare nell’Iva zero? Non lo esclude assolutamente.  Così come i beni primari. Sulla revisione dell’Iva, però, lo stesso viceministro ha aggiunto che le aliquote del 5% e 10% potrebbero essere oggetto di rivisitazione. Tanto da fare alcuni esempi: ovvero alcuni beni che hanno aliquota al 22% come una bottiglia di acqua minerale. La stessa che si può riportare al 10%.

Riforma fiscale, il viceministro Leo fa chiarezza

Viceministro Leo
Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo (Ansa Foto) Notizie.com

Per quanto riguarda il lavoro che il governo intende fare sulle ‘Tax Expenditures‘ nella riforma fiscale aggiunge: “Una ‘potatura intelligente’ delle detrazioni, mantenendo salve quelle per interessi, spese mediche e istruzione“. Poi ha continuato dicendo: “Dobbiamo concentrarci sulla parte di imposte dirette, in cui abbiamo deduzioni, detrazioni e crediti di imposta“. Sulle detrazioni di interessi, spese mediche e istruzione fa sapere che queste devono rimanere “in piedi”.

Per tutto il resto, però, si potrà optare per un “lavoro selettivo”. In conclusione ci tiene assolutamente a ribadire: “Il lavoro che dobbiamo fare è fare un dimagrimento generale di questo comparto e qui si possono trovare le risorse per per lo meno contribuire alla riduzione delle aliquote“. Poi una volta individuate le detrazioni che hanno ancora ragion d’essere, le altre si possono calibrare sulle fasce di scaglioni e di reddito. In questo modo verrebbero assicurate di più rispetto a quelli che hanno redditi bassi e viceversa per quelli alti.

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