La conduttrice Rai si rivolge alla presentatrice Mediaset e parla di quanto siano simili in un determinato aspetto

In questi giorni il mondo della televisione, e non solo, piange la scomparsa di Maurizio Costanzo, venuto a mancare improvvisamente lo scorso 24 febbraio all’età di 84 anni. Moltissime le dimostrazioni d’affetto arrivate da vip e persone comuni, così come da sportivi e politici. Molti colleghi del noto conduttore si sono anche espressi per ricordarlo e tra questi c’è Mara Venier.

La zia Mara a Gente ha parlato di quanto si denta affine a Maria De Filippi, unendosi inoltre al suo dolore per la perdita del marito e aggiungendo un aspetto caratteriale che le rende simili: “Abbiamo lo stesso modo di prenderci cura dei mariti”. La conduttrice di Domenica In poi prosegue: “Che dolore, che squarcio al cuore. Tra le tante affinità che abbiamo Maria e io c’è anche come abbiamo sempre protetto i nostri mariti, al limite di essere un po’ ‘rompi’. Le attenzioni sul cibo, la dieta, le visite, il riposo. Ci ha avvicinate questo modo identico di concepire la cura verso l’altro, che poi, se pensandoci, è un essenziale ingrediente dell’amore”.

Venier: “Maurizio figura importante nella mia vita”

Nella chiacchierata con il settimanale, Mara Venier racconta i particolari che l’hanno legata a Costanzo: “Maurizio è sempre stato una figura importante nella mia vita. Un amico, un punto di riferimento. La prima volta che lo incontrai ero con Jerry Calà e i Gatti di vicolo Miracoli, Maurizio aveva creduto molto in loro. Ma lui, senza saperlo, era stato prezioso per me tempo prima. Attorno ai 20 anni presi un’epatite virale che mi isolò in casa da sola per quaranta giorni. Non avevamo i soldi per comprare la televisione, ma c’era una radio. Ascoltavo ‘Buon pomeriggio’, il programma che conduceva Costanzo. La prima volta che l’ho incontrato l’ho ringraziato per la compagnia che mi aveva fatto”.

La zia Mara chiosa raccontando quando ha parlato per l’ultima volta con Costanzo: “E’ successo tre settimane fa, aveva la voce di sempre. Dopo la sua scomparsa, molte persone a lui vicine mi hanno detto: ‘Non sai quanto bene ti voleva’. Mi si spezza il cuore, anche io gli volevo bene. Nel nostro mestiere capita di incontrare tanta gente, ma solo con alcuni si stabilisce un rapporto di stima, umanità e affetto”.