Osimhen, cosa sarebbe stato senza calcio? “Ecco cosa avrei fatto”

Il nigeriano si è confessato in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Osimhen ha parlato di come è nata l’alchimia di questo super Napoli, del rapporto con Spalletti e anche di aspetti privati che quasi mai vengono esplorati. 

È l’attaccante più decisivo della Serie A, segna con una costanza disarmante e sta guidando il Napoli verso il terzo scudetto della sua storia. Victor Osimhen è una furia, i numeri sono spaventosi, lì a testimoniare il salto di qualità compiuto dal nigeriano in questa stagione.

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Osimhen festeggia dopo un gol (Ansafoto) notizie.com

Diciannove centri in venti presenze in campionato, uno ogni 88 minuti giocati. In Champions sono due i gol in quattro partite, uno ogni 126 minuti. Considerando tutte le competizioni, quindi anche la Coppa Italia, Osi ha realizzato 21 reti in 25 gare, un gol ogni 92’. Numeri mostruosi, cui s’aggiungono pure quattro assist. Perché l’ex Lille è diventato pure uomo squadra, trascinatore e leader. L’intesa con Kvaratskhelia è perfetta, anche fuori dal campo: “C’è stata empatia dal primo momento. Lui è fortissimo, ma anche un ragazzo d’oro. Questo per me conta”.

Ha rivelato in un’intervista al Corriere della Sera. Osimhen leader dicevamo, lo testimonia un episodio: “Era estate e dopo un allenamento abbastanza duro parlavo con Anguissa. Gli dissi: ‘Frank, sai che la nostra squadra è forte e possiamo provare a vincerlo veramente lo scudetto’. Lui era scettico e io lo convincevo. Si avvicina Spalletti e ci chiede di cosa parliamo. Glielo dico, lui mi guarda e dice: ‘Se i tuoi compagni si convincono, come lo sei tu, sì che possiamo provarci’. È nata così la nostra bellissima storia”.

Osimhen: “Vi racconto il mio Napoli…”

Un entusiasmo, una convinzione, che ha contagiato tutto il gruppo, diventato una corazzata inarrestabile. Il Napoli regala spettacolo, probabilmente a livello di qualità espressa, è la migliore squadra in Europa al momento. Merito anche di Spalletti, capace di toccare le corde giuste, di far crescere i proprio giocatori: “Si arrabbia quando vede che uno di noi non dà quello che potrebbe dare, quello che è nelle sue potenzialità. È successo con me in passato e forse succederà di nuovo”. Ma Osimhen non è solo uno degli attaccanti più forti e temibili del continente, è anche un papà affettuoso: “Se potessi uscirei di più con la mia bimba Hailey True che ha sette mesi ed è nata a Napoli, ma tra autografi e foto le toglierei tempo. Lei viene prima di me. Prima di tutto”.

Victor Osimhen (Ansa Foto) Notizie.com

E se non avesse avuto il talento per il calcio, cosa avrebbe fatto Osimhen? “Probabilmente avrei seguito la volontà di mio padre e avrei fatto il medico”. Oggi non salva vite, ma regala gioie immense a un popolo intero.

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