Ecco come trasferire denaro senza lasciare traccia

Esiste un sistema che consente di muovere denaro “senza muovere denaro”, in modo veloce ed economico senza il coinvolgimento delle istituzioni finanziarie

Il sistema Hawala è un sistema bancario “sommerso” che funge da sistema alternativo per rimesse finanziarie, ossia un sistema informale di trasferimento di valori, in genere associato ad alcuni gruppi etnici in Africa, Asia e Medio Oriente.

Un sistema utilizzato già nel medioevo
Un sistema di spostamento di grosse somme di denaro senza lasciare tracce – Notizie.com –

La grande caratteristica del sistema che permette di trasferire denaro senza lasciare traccia è che il sistema si basa unicamente sull’onore e non sullo scambio di strumenti cambiari. Vengono prodotte informali registrazioni delle transazioni individuali e il conteggio viene tenuto da ogni broker e il pagamento del debito può assumere diverse forme.

Un sistema usato per trasferire soldi non legali

Una domanda che probabilmente ognuno di noi si sarà posto ogni volta che effettuiamo un pagamento online o utilizzando un circuito bancario con il nostro bancomat, dove tutto è tracciato con nome, cognome, iban e numeri identificatici del nostro conto: ma come fa a spostare enormi somme di denaro chi deve riciclare soldi provenienti da attività illecite o i terroristi che devono finanziare le loro milizie? La risposta è in una parola: Hawala. Hawala è una parola araba che significa “scambiare” o “trasformare” e indica un sistema di rimessa alternativo, fortemente radicato nella cultura islamica e basato sulla fiducia, che trova le sue fondamenta nei testi dalla giurisprudenza islamica dell’VIII secolo. Questo sistema è nato per trasferire fondi legittimi e con finalità lecite, eliminando totalmente il rischio legato al trasporto internazionale delle valute e fornendo supporto in tutte quelle aree del globo in cui il sistema bancario è carente.

Un sistema antichissimo ancora in voga tra i terroristi
Il sistema hawala viene utilizzato per scopi illeciti – Notizie.com –

Un metodo utilizzato già molti secoli fa

Nel Medioevo questo strumento finanziario ha svolto un ruolo importante favorendo le transazioni commerciali e finanziarie e riducendone i rischi. Oggi la hawala è ancora considerata legale in alcuni stati del Asia e del Medio Oriente. In Asia meridionale, infatti, sembrerebbe che sia stata sviluppata come principale strumento di mercato monetario ed è stata cambiata solamente nel ventesimo secolo con il sistema bancario. Il sistema hawala non lascia traccia semplicemente perché non vengono proprio richieste troppe informazioni.

Infatti vengono prodotte informali registrazioni delle transazioni individuali e il conteggio viene tenuto da ogni broker e il pagamento del debito può assumere diverse forme. La hawala è caratterizzata dalla presenza di due agenti denominati hawaladar, il primo situato nel luogo di partenza del denaro e l’altro nel luogo di ricezione dello stesso, ai quali si rivolgono rispettivamente il cliente che vuole trasferire il denaro e il beneficiario.

Un sistema illecito per spostare denaro
Ecco il funzionamento del sistema hawala – Notizie.com –

Utilizzato soprattutto per scopi illeciti

Terroristi, riciclatori, trafficanti, ma anche immigrati che non hanno altro modo per mandare i soldi a casa. Tutti usano l’hawala, il sistema di invio di denaro contante in ogni angolo del pianeta diventato in pratica un money transfer parallelo che si basa sulla fiducia. Per le forze dell’ordine, il sistema hawala è sostanzialmente un meccanismo di riciclaggio per aggirare l’origine dei soldi. E nonostante abbia una storia millenaria, anche oggi gli investigatori faticano molto a neutralizzarlo.

Recenti indagini hanno scoperto che, attraverso questo sistema parallelo, è stato mosso denaro per un valore di 9 milioni di euro in due anni e mezzo da un gruppo composto da somali che da Bari gestiva l’arrivo in Italia, e i successivi spostamenti nel resto del paese e in Europa, di migranti connazionali. Sempre grazie all’hawala sono stati mossi 4,5 miliardi di euro verso la Cina. Denaro frutto del lavoro nero e per la maggior parte riciclato dalla filiale milanese della Bank of China.

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