Inchiesta Bruxelles, a quanto pare anche la Ong di Emma Bonino risulterebbe coinvolta: la replica, da parte della politica, non si è fatta assolutamente attendere
Quella appena trascorsa è stata una settimana che il mondo della politica difficilmente dimenticherà. A Bruxelles l’arresto dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri insieme ad altre persone, nel corso dello scandalo nominato ‘Qatargate‘. Una vicenda che tende ad allargarsi sempre di più per un semplice motivo: il numero degli indagati potrebbe aumentare sempre di più. Tanto è vero che, tra questi, pare ci sia anche la Ong di Emma Bonino. La stessa fondata nella capitale belga e che prende il nome di ‘No Peace Without Justice‘.
In merito a questa vicenda, secondo quanto riporta il ‘Corriere della Sera‘, la nativa di Bra non ne sa assolutamente nulla. Anzi, è all’oscuro di tutto. Non solo: ha espresso la sua massima fiducia nei confronti dei giudici nel loro lavoro. Attende la magistratura che darà il suo resoconto in merito. Nel frattempo il segretario generale della Ong dell’ex parlamentare, Niccolò Figà -Talamanca, è in stato di fermo. Motivo? Sarebbe implicato nell’inchiesta. Anche se non ha potuto avere contatti con la 74enne.
Nel corso dell’intervista concessa al quotidiano italiano ha fatto sapere che nella Ong di Bruxelles vengono effettuate delle organizzazioni non governative. Le stesse che si occupano di diritti umani che vengono affittare al costo di 150 euro.
Quando le viene posta la domanda se conoscesse o meno Antonio Panzeri, però, la risposta è stata decisa e sicura: “Può essere che lo abbia visto qualche volta al parlamento europeo“. Nel frattempo le autorità (e non solo) procedono in questo scandalo che ha scatenato un vero e proprio terremoto.