Nicolas Cage risponde alle pesanti critiche mosse dallo zio, Francis Ford Coppola, in merito alla leggittimità artistica dei prodotti Marvel.
Poco più di un mese fa Francis Ford Coppola è entrato a gamba tesa nell’annosa questione Marvel, che vede sul banco degli imputati il progetto editoriale e produttivo dell’MCU (Marvel Cinematic Universe). Come abbiamo già evidenziato in numerose occasioni, Hollywood si sta rapidamente dividendo in due fazioni: da una parte chi appoggia il sistema Marvel, esaltandone i numeri e rigettando un elitario concetto di arte (Jared Leto, Samuel L. Jackson ecc…), dall’altra chi attacca, senza risparmiarsi, la qualità stessa dei prodotti scaturiti da tale meccanismo (Martin Scorsese, Jane Campion ecc…). Coppola si è recentemente unito con decisione alla fazione di Scorsese dichiarando: “Un film Marvel è un prototipo di film che viene realizzato ancora e ancora e ancora e ancora e ancora: sembra ogni volta diverso, ma in realtà è sempre uguale”. A sorpresa, negli scorsi giorni, è arrivata la replica del nipote Nicolas Cage, che con grande franchezza ha commentato lo scontro: “Sinceramente, non capisco il bisogno di questo conflitto. Non sono d’accordo con loro su quella percezione verso questi film, né sulla loro opinione. La Marvel ha fatto un lavoro davvero eccellente nell’intrattenere il pubblico delle famiglie. Hanno cambiato tutto. Voglio dire, se vai a guardare i miei film di Ghost Rider vedrai sicuramente una grande evoluzione rispetto ai film di oggi. Kevin Feige e i suoi hanno trovato un modo magistrale di intrecciare le storie e collegare tutti i personaggi in un’unica saga. Cosa c’è di sbagliato in un sano intrattenimento che attiri i genitori e i bambini nelle sale e dia alle persone qualcosa che hanno voglia di guardare? Non vedo proprio quale sia il problema”.
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La “civil war” hollywoodiana persiste e, proporzionalmente alla ferocia degli scontri, cresce la curiosità sul prossimo esponente dell’interessante battaglia ideologica.
