Il potere del Cane ancora criticato, stavolta da Paul Schrader

Continua l’accanimento di Hollywood nei confronti di Jane Campion e Il Potere del Cane: dopo Sam Elliott, anche Paul Schrader si scaglia contro il film.

Paul Schrader

Il potere del cane e Jane Campion, la sua regista, stanno attraversando un periodo pre Oscar alquanto turbolento: dopo le forti parole di Sam Elliott, anche Paul Schrader, regista del recente Il collezionista di Carte, critica il progetto e la sua eco mediatica. Nel suo post Facebook, il regista di Hardcore, palesa da subito le perplessità in merito, scrivendo “WAGGING THE POWER OF DOG”, ovvero “Scodinzolando di fronte al potere del cane”. Parole polemiche che sono state argomentate nelle righe successive. “I liberali dell’intrattenimento sono sempre stati ansiosi di lamentarsi del potere del denaro e ruotare intorno al controllo del discorso politico, ma la stagione dei premi di quest’anno chiarisce che queste sono cose che piacciono anche a Hollywood. L’unico Oscar che conta andrà a chi ha giocato meglio nella stagione dei premi. E lo $SPIN Award di quest’anno va a: Netflix”. Nonostante sia evidente la generosa eco mediatica generata dall’ultima fatica della Campion, riesce difficile immaginare che questa possa significare, da sola, la vittoria di qualche statuina d’oro. Se così fosse, sarebbe naturale immaginarsi Adam Mckey, con il suo controverso e discusso Don’t look up, sul palco a festeggiare per il miglior film. Appare più plausibile che le tematiche particolarmente attuali, in vista degli Oscar, abbiano costituito un’efficace arma nelle sapienti mani della Campion; a differenza di Schrader che, con il suo sfortunato Il collezionista di carte, è stato poco considerato sia a Venezia, che agli Oscar del 2022 (zero nomination).

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Oramai non ci resta che attendere l’attesa cerimonia, per tirare le somme di un anno cinematografico tanto controverso, quanto affascinante.

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