Il caro carburante ‘spaventa’ l’Irlanda: decisione inevitabile

Anche l’Irlanda è alle prese con il caro carburante. E proprio in queste ore il Governo ha dato il via libera ad un provvedimento per contrastare questa risalita dei prezzi.

Il caro carburante spaventa anche l’Irlanda. Il Paese, come riferito da Independent.ie, è alle prese ormai da diverso tempo con la salita dei prezzi della benzina (ascesa diventata vertiginosa dopo lo scoppio della guerra in Ucraina) e il Governo ha deciso di intervenire per cercare di porre fine a questo trend.

Caro carburante
In Irlanda si è deciso di tagliare le accise per il caro carburante © Ansa

Secondo quanto scritto dal quotidiano irlandese, l’esecutivo ha approvato un provvedimento che consente di prorogare il taglio delle accise su benzina e diesel fino al prossimo 31 agosto.

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Si tratta di un provvedimento che consentirà di porre un rimedio a questa salita del costo del carburante, arrivato anche a 2 euro al litro durante l’ultimo fine settimana, almeno fino all’ultimo giorno di agosto. Poi a settembre si valuterà la situazione e si deciderà se proseguire con questa strategia oppure ritornare alla normalità.

Caro carburante in Italia, si fermano anche i Tir

Sciopero tir
In Italia il 19 marzo ancora uno sciopero da parte dei tir contro il caro carburante © Ansa

Se in Irlanda si è deciso di intervenire per contrastare questo caro carburante, in Italia la situazione sta diventando sempre di più insostenibile. I prezzi sono continuano a salire vertiginosamente e da parte del Governo non c’è stato nessun provvedimento per fermare la crescita dei costi

Una quadro complessivo che ha portato l’Unatrans (l’Unione delle associazioni dell’autotrasporto) a convocare uno sciopero di tutti i Tir per sabato 19 marzo. Si tratta di una protesta contro il caro carburante e per i mancati segnali da parte dell’esecutivo guidato dal premier Draghi.

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La situazione è diventata drammatica – ha fatto sapere l’Unatrans citata dall’Ansae, continuando a tergiversare, il Governo si sta assumendo il rischio di iniziative spontanee di protesta e, di conseguenza, di lasciare le committenze senza rifornimenti. Le manifestazioni del 19 marzo sono il primo passo di una protesta che potrebbe sfociare in ulteriore iniziative se non ci dovessero essere le riposte adeguate“.

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