Cos’è Swift, l’arma che può paralizzare l’economia della Russia

Negli ultimi giorni si parla molto di Swift, l’arma che l’Occidente può usare per paralizzare l’economia russa. Scopriamo nel dettaglio di che si tratta.

Vladimir Putin
EPA/Russian President Press Service

L’invasione russa in Ucraina, organizzata e messa in atto in questi giorni dal presidente Vladimir Putin, ha lasciato di stucco il mondo intero. La NATO non sembra voler procedere militarmente contro la Russia o a favore dell’Ucraina, in quanto questo potrebbe causare un’escalation con conseguenze realmente drammatiche per l’intera umanità. L’arma più adatta per colpire la Russia dal punto di vista economico sembra essere dunque lo Swift.

Nel dettaglio, l’obiettivo dell’Occidente è quello di paralizzare l’economia della Russia, tagliandola fuori dal circuito mondiale dei pagamenti bancari. Tale esito si può raggiungere tramite l’esclusione del paese governato da Putin dallo Swift, ovvero il sistema circolatorio delle transazioni commerciali internazionali. Questa è una delle opzioni più accreditate a disposizione dell’Occidente nell’ambito di una possibile guerra finanziaria con Putin.

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Le caratteristiche di Swift, però, oltre a spiegare l’efficacia di tale misura, evidenziano anche i timori dell’Occidente ad attuare tale provvedimento. Swift sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication. Nel dettaglio, parliamo di un sistema di messaggistica sicuro, accettato universalmente. Oggi, Swift costituisce lo standard per finalizzare i pagamenti di beni, servizi, prodotti energetici e materie prime. Più di 11.000 aziende e istituzioni ne usufruiscono, con oltre 42 milioni di messaggi giornalieri.

Vladimir Putin
EPA/Aleksey Nikolskyi/Sputnik/Kremlin

Per poter escludere la Russia dallo Swift, fondato nel 1973, servirebbe una sanzione forte da parte dell’Unione, recepita dalla Banca Centrale Belga che supervisiona il sistema con i rappresentanti della Bce, della Banca del Giappone e di Federal Reserve System. Sanzionare la Russia tramite l’esclusione della nazione dallo Swift sarebbe estremamente deleterio per l’economia russa. Ciò è già successo all’Iran nel 2012 e al Venezuela. Nel 2014, l’ex ministro dell’Economia russo Alexei Kudrin aveva stimato un calo di 5% annuo del Pil come potenziale conseguenza nell’immediato.

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Escludere la Russia dai mercati finanziari e commerciali porterebbe a pesanti conseguenze a livello internazionale. Al centro di tutto, però, c’è l’energia. Si congelerebbero le transazioni tra Occidente e Russia, che attualmente riceve 700 milioni di dollari al giorno per il gas e il petrolio. In merito alla questione, il presidente Biden ha detto poche ore fa quanto segue. “Il nostro pacchetto di sanzioni è stato fatto in modo da permettere che continuino i pagamenti di energia”. E questa non è la sola preoccupazione. Il timore di parecchi paesi è che l’esclusione dallo Swift incoraggerebbe la Russia (e probabilmente anche la Cina, visto il supporto tra i due paesi) a sviluppare dei sistemi alternativi. La Banca di Russia ha provato a fare ciò nel 2014, raccogliendo però solo 400 adesioni. Delle vie alternative allo Swift risiederebbero nelle valute digitali e nelle criptovalute, ma è ancora presto per fare ulteriori speculazioni.

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