ESCLUSIVA . Sublimi (Gest.Piscine): “Costretti a chiudere, lo Stato ci aiuti”

Marco Sublimi, coordinatore dell’Ass. Gestori impianti natatori: “Il 6 febbraio ci fermeremo. Impossibile andare avanti così”

Chiuderemo le piscine, così non possiamo più andare avanti”. A lanciare il grido di allarme sono i dei gestori delle piscine italiane e delle principali sigle (Agisi, Assonuoto, Insieme si Vince, Piscine del Piemonte, Piscine Emilia Romagna e Sigis) riunite nel Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori, rappresentato a livello nazionale da Marco Sublimi, che ai microfoni di Notizie.com spiega: “Dall’inizio della pandemia in poi abbiamo dovuto far fronte a problemi incredibili”. Il 6 febbraio, come segno di proteste, tutti gli impianti saranno chiusi.

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Marco Sublimi, coordinatore dell’Associazione impianti natatori

Sublimi spiega il perchè di questa scelta. “Ci sono quattro problemi seri: l primo riguarda il periodo di chiusura: da marzo 2020, su 23 mesi abbiamo avuto dieci mesi di chiusura totale delle strutture. Nessuna attività potrebbe reggere una chiusura superiore al 50%. Poi, il secondo problema è legato alle limitazioni, che nel nostro caso sono arrivate all’80%. Attualmente sono al 40% con conseguenze incredibili. Il terzo problema riguarda le quarantene dei bambini, che generalmente occupavano le piscine e le altre strutture sportive. Per finire è arrivata anche la problematica del caro bollette, che negli impianti natatori rappresentano circa il 40% dei costi di bilancio. Aumenti che hanno portato a triplicare i costi energetici. Da qui nasce la crisi totale del nostro settore“.

Che ha portato i responsabili delle piscine a dire basta.L’iniziativa di fermarci nasce da tutti questi fattori. Molte società sono fallite ed hanno riportato le chiavi alle amministrazioni comunali. Ci troviamo di fronte a piscine chiuse, ad impianti fermi. Quando le amministrazioni riusciranno a trovare il modo per ripartire, ci saranno costi elevatissimi. Crisi degli impianti, chiusure, fallimenti e paure di ogni genere hanno fatto si che i gestori si riunissero e nel mese di aprile scorso queste associazioni si sono riunite in un coordinamento nazionale, che mi ha nominato delegato. Ho avuto una serie di incontri, con il Ministro Giorgetti, con il Presidente del Coni Malagò. I frutti raccolti sono stati bassi. Le società stanno fallendo”.

Un problema che riguarda tutta l’Italia

Tutti i responsabili delle varie strutture sportive si trovano in grande difficoltà. Ieri ero in collegamento con gli assessori allo sport di Trapani, Palermo e Catania e anche loro lamentavano difficoltà enorme. La crisi riguarda tutta l’Italia. Cosa si può cambiare? Noi con questa serrata del 6 febbraio – prosegue Sublimi ai microfoni di Notizie.com –  richiediamo un intervento urgente: un contributo salvagente di almeno 150 milioni che vada ai gestori, distribuiti in modo semplice. La crisi è generale e noi chiediamo che il tesoretto venga distribuito in base ai metri quadri degli impianti. Poi chiediamo una manovra sui crediti di imposta sui canoni versati. Le società pagano cifre non più sostenibili ai proprietari delle strutture. Lo Stato deve darci una mano. Altrimenti così non si potrà più riaprire. Non vogliamo che accada un disastro di questa portata nel silenzio di un Paese che ancora una volta non si occupa dello sport di base e non sembra capire quanto sia importante per la crescita delle giovani generazioni, forse le più colpite dalla pandemia“.

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