Djokovic: “Pronto a partecipare agli Australian Open”

Il numero uno del mondo attraverso un tweet spiega: “Contento che il giudice abbia annullato la cancellazione del visto”

Novak Djokovic in conferenza stampa in Australia – GettyImages –

Dopo essere stato fermato in aeroporto, interrogato, costretto a soggiornare in un albergo solitamente utilizzato dai richiedenti asilo, Novak Djokovic è tornato a parlare, attraverso un tweet: Sono lieto e grato che il giudice abbia annullato la mia cancellazione del visto. Nonostante tutto quello che è successo, voglio restare e provare a competere negli Australian Open. Rimango concentrato su quello. Sono volato qui per giocare in uno degli eventi più importanti che abbiamo, davanti a fantastici fan”, ha scritto il tennista, numero uno al mondo. 

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La famiglia del tennista intanto, ha organizzato una conferenza stampa in Serbia, nella quale il fratello Djordje ha fatto il punto della situazione: “Novak è libero e si sta allenando. La verità e la giustizia sono emerse”. Djordje, fratello del tennista serbo,  continua: “Novak è libero”, ha detto. “Pochi istanti fa si è allenato, era su un campo da tennis. È venuto in Australia per giocare a tennis. Verità e giustizia sono emerse. Vogliamo ringraziare il sistema giudiziario australiano e il giudice Kelly. Ha studiato il caso in modo molto neutrale, prestando attenzione ai dettagli. Ha esaminato ogni aspetto di questa storia, ogni fatto“. Il fratello di Novak, continua: “La nostra famiglia è molto contenta che la giustizia e la verità abbiano prevalso. Novak è un uomo onesto ed eccezionale e sono molto felice che lo stato di giustizia esista e che possiamo ancora lottare per la verità e i diritti umani”.

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A seguire prende la parola anche il padre del tennista: “È molto difficile per una persona giovane che viene da un Paese povero e piccolo, anche se è il più bravo di tutti in uno sport borghese, vincere un’edizione di questo tipo. L’ultima partita è stata giocata, ora ce n’è un’altra e speriamo possa vincere ancora. La partita che è stata giocata negli ultimi giorni è stata difficile per lui e la sua famiglia. È stato accolto all’aeroporto, non gli è stato concesso alcun diritto, gli hanno tolti tutti quelli di essere umano, hanno provato a togliergli il visto per rimandarlo in Serbia, lui si è rifiutato perché non c’era motivo, non aveva fatto nulla per arrivare in questa situazione. Gli hanno chiesto di revocare il suo visto. Non gli hanno permesso di chiamare l’avvocato, gli hanno tolto il telefono e altre cose non le voglio nemmeno dire. Poi dopo poche ore gli hanno ridato il telefono e ha potuto preparare una difesa fantastica. È una grande vittoria, per Novak, per la sua famiglia e per tutto il mondo libero. Siamo esseri umani, abbiamo il diritto di parola e opinione senza la paura di subire conseguenze. Noi rispettiamo le leggi di tutte le Nazioni dove andiamo, lui l’ha fatto, stava solo facendo il suo lavoro, il tennis: voleva solo giocare a tennis e hanno provato a togliergli questo diritto, ma non ci sono riusciti perché la giustizia ha prevalso“.

Nel frattempo la stampa australiana ha reso pubbliche le risposte di Djokovic alla polizia di frontiera al suo arrivo in Australia. Nel corso dei 7 colloqui con gli agenti, il tennista serbo ha confermato di non essere vaccinato ma di avere contratto il Covid il 16 dicembre 2021. Djokovic ha inoltre esibito agli agenti i documenti di esenzione forniti da Tennis Australia.

 

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