Burzi, la lettera d’addio: “Ero totalmente innocente, interrompo il vostro gioco”

Uno dei fondatori di Forza Italia in Piemonte, Angelo Burzi, si è suicidato per il caso Rimborsopoli. “Ero totalmente innocente”, scrive in una lettera l’uomo.

Angelo Burzi
Angelo Burzi (Facebook)

Angelo Burzi era totalmente convinto della sua innocenza. Ha scritto questo ad alcuni amici stretti prima di togliersi la vita, durante la notte di Natale. L’oggetto della mail incriminata è “La fine della storia”. Ansa ha preso visione della mail, verificandone l’appartenenza a Burzi. Nella mail, l’ex consigliere e assessore regionale ripercorre la storia della vicenda Rimborsopoli. Oltre alla sciagurata vicenda, l’ex politico ricorda la sua condanna in appello a tre anni per peculato.

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“Non posso più essere in grado di sopportare ulteriormente l’ansia, la sofferenza, l’angoscia provata da me in questi anni. Oltre a me stesso, ho generato questi sentimenti anche nelle persone a me più care”. Queste le drammatiche parole di Angelo Burzi, ex consigliere e assessore regionale. “Sto esprimendo la protesta più forte tramite l’interruzione del gioco. Abbandono il campo nel modo più definitivo“. Queste le ulteriori parole tragiche dell’ex politico, che fanno trasparire un animo buttato giù dalle vicissitudini giudiziarie e dagli strascichi causate da tali eventi.

“Vado via in un’eccellente forma psichica, mentre la mia forma fisica è traballante“. Queste le parole di Burzi, che parla all’inizio della mail di un “mal di schiena”. L’ex politico cita inoltre alcuni esami “decisamente non positivi”, parlando di un futuro legato a “approfondimenti, interventi chirurgici nonché terapie per niente gradevoli”. Secondo Burzi, uno dei fondatori di Forza Italia in Piemonte, c’è però di peggio. L’ex politico si riferisce infatti alle vicende giudiziarie che lo hanno abbattuto moralmente a tal punto da togliersi la vita.

Angelo Burzi
Angelo Burzi (Facebook)

“La giustizia è un esempio di questo ‘peggio'”. L’ex consigliere nonché assessore regionale ha inoltre scritto di essere “certo che questo gesto estremo possa essere l’unica strada percorribile: la riduzione e la futura cessazione del danno”. Burzi ha continuato: “Vorrei infine che questo mio abbandono non sia connesso in alcun modo al Natale. È semplicemente dovuto all’assenza fisica di mia moglie, che lo rende possibile oggi”.

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Prima di spararsi alla tempia, l’ex politico ha chiamato i carabinieri, in quanto non voleva che la moglie, alla quale era molto legato, lo trovasse morto. “Spero che questo mio gesto”, scrive ancora Burzi, “rappresenti una condanna esplicita per tutti quelli che sono stati una concausa di ciò. Che sia inoltre di memoria per coloro che potessero condividere queste poche righe che stanno leggendo”.

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