Caso Ferrero, il Fondo PIF avrebbe acquistato la Sampdoria Calcio

Secondo alcune indiscrezioni, il Fondo PIF avrebbe acquistato la Sampdoria Calcio dopo le dimissioni e l’arresto di Ferrero

L’ultimo atto di Massimo Ferrero, a poche ore dalla notizia dell’arresto con le accuse di reati societari e bancarotta fraudolenta, è arrivato. Come comunicato dalla stessa Sampdoria, l’imprenditore romano ha fatto un passo indietro dimettendosi da tutte le cariche societarie. Una decisione presa per proteggere la società, arrivata all’inizio di una settimana cruciale per la Sampdoria che il prossimo weekend giocherà il derby contro il Genoa. Per Ferrero, l’arresto dalla Guardia di Finanza è scattato questa mattina, nell’ambito di un inchiesta della procura di Paola con l’accusa di reati societari e bancarotta. Secondo quanto si apprende fino a questo momento, il club ligure non sarebbe coinvolto nelle indagini.

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Secondo alcune indiscrezioni trapelate nel corso delle ultime ore, il Public Investment Fund saudita (PIF) avrebbe già adocchiato e acquistato la Sampdoria. Del resto, una volta ottenuto il via libera dalla Premier League, il nome del fondo sovrano arabo è stato accostato all’Inter mentre l’acquisizione del Newcastle è stata completata solo pochi giorni fa. La Sampdoria sarebbe un’altra grande bella preda nel mondo del calcio.

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Al momento Ferrero è stato trasferito in carcere. Il pubblico ministero ha deciso una misura cautelare anche nei confronti della figlia Vanessa e del nipote Giorgio. Entrambi, in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto, sono agli arresti domiciliari. Ferrero sarà ascoltato dal pubblico ministero nei prossimi giorni per chiarire la sua posizione in questa vicenda. A mettere nei guai il presidente della Sampdoria, ci sarebbe la cessione nel 2015 del centrocampista Pedro Obiang al West Ham , prima in Samdproria, per 6,5 milioni di euro. Soldi usati per ingaggiare un’azienda attiva nel settore cinematografico, la Vici Srl, amministrata da Vanessa Ferrero, figlia del presidente doriano. Attività, dunque, totalmente estranee a quelle del club.

Per questo, i pm avevano ipotizzato un sistema volto a evadere gli impegni con il fisco avviando così le indagini. Alla figlia Vanessa e al nipote Giorgio, ai domiciliari, così come a Ferrero è stata contestata l’accusa di bancarotta fraudolenta che poggia sull’analisi degli accordi di fallimento di altre società di Ferrero. Sembra che, stando a quanto si apprende fino ad ora, gli accusati in concorso tra loro distraevano 1 milione e 350 mila euro dalla società Eleven Finance srl, nella quale sono state fuse per incorporazione la Vici srl, la Cgcs, la Mediaport Cinema Srl. Così, somme di denaro sarebbero finite in mano a Massimo Ferrero, mascherate dietro “conciliazioni lavorative ideologicamente false”

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