Tv, i talebani scrivono nuove regole ma specificano: “Sono guide religiose”

Dopo le varie restrizioni imposte alle donne da parte del regime talebano, ora una nuova stretta arriva sulla tv.

Ci avviciniamo al 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una giornata che quest’anno, ancor più degli altri, si riempie di un significato più profondo e ancora più intenso se legata alla tragica situazione delle donne afghane. Queste, dopo la presa dei talebani, vedono di ora in ora limitati sempre più i loro diritti e le loro possibilità di azione nella vita pubblica. Una prima e importantissima limitazione era arrivata, non molto tempo fa, con il divieto per le donne di fare sport, attività ritenuta non necessaria e anche rischiosa dal momento che, durante l’attività fisica, le donne potrebbero scoprire il volto e il corpo.

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Un rischio eccessivo e impensabile dal momento che, nell’era dei media – dove tutto viene visto e guardato – bisogna stare attenti a cosa si mostra. Insomma, un azzardo che non può essere corso, secondo le regole talebane. Ora, una nuova stretta arriva sulla tv. I talebani hanno invitato i canali televisivi dell’Afghanistan a smettere di mandare in onda spettacoli e soap opera con attrici, imponendo invece alle giornaliste di indossare l’hijab islamico mentre presentano i loro servizi. Le nuove direttive, come riporta Adnkronos, sono state emesse dal ministero per la Promozione della virtù e la prevenzione del vizio.

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Il portavoce del ministero Hakif Mohajir ha poi specificato che non si tratta di regole, ma di una linea guida religiosa. Dunque, niente più serie tv in cui recitano delle attrici e niente più giornaliste con l’hijab nei telegiornali. Secondo il media francese France 24, l’annuncio con le nuove direttive è stato diramato attraverso i social network. Del resto, la questione dei media e delle sue regolamentazioni è un argomento nuovo per i talebani, che nel passato si trovavano a dover fare i conti con pochi media e pochi veicoli. Ora le cose cambiano. Nel corso degli ultimi mesi le limitazioni sono continuate e per donne è diventato sempre più difficile lavorare e studiare. Del resto, il portavoce dei talebani Sayed Zekrullah Hashim, rispondendo al giornalista di ToloNews che gli chiedeva perché le donne non avrebbero fatto parte del nuovo governo, ad inizio settembre, aveva risposto: “È come se le mettessi al collo un peso che non può portare”.

Obblighi e divieti

Le donne hanno il divieto di lavorare fuori di casa, a parte alcune donne medico e infermiere che hanno il permesso di lavorare in alcuni ospedali a Kabul. Hanno anche divieto di svolgere attività fuori della casa se non accompagnate da un mahram, un parente stretto come un padre, un fratello o un marito; di trattare con negozianti maschi; di essere trattate da dottori maschi; di studiare in scuole, università o altre istituzioni educative. Hanno invece l’obbligo di indossare un lungo velo che le copre da capo a piedi, pena frustate, botte e violenza verbale e l’obbligo di avere le caviglie aperte. La legge afghana prevede la lapidazione pubblica per le donne accusate di avere relazioni sessuali al di fuori del matrimonio; il divieto di uso di cosmetici; il divieto per le donne di parlare o di dare la mano a uomini non mahram; il divieto di ridere ad alta voce; il divieto di portare tacchi alti; il divieto di andare in taxi senza un mahram; il divieto di essere presenti in radio, televisione, o incontri pubblici di qualsiasi tipo.

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