Overtourism, città italiane sotto pressione ma il Wttc boccia il numero chiuso: qual è il piano per gestire i flussi turistici

Mete sovraffollate, overtourism e città sotto pressione. Il World travel & tourism council (Wttc) ha pubblicato un nuovo rapporto che sollecita un approccio più equilibrato alla gestione del turismo.

L’Italia, come pochi altri Paesi al mondo, è una delle destinazioni più gettonate per i turisti di tutto il mondo. Un flusso che si è accentuato dopo la fine delle restrizioni per la pandemia da Covid e che ha costretto alcune città come Venezia ad adottare la politica del numero chiuso.

Venezia, turisti in città e pericolo overtourism
Overtourism, città italiane sotto pressione ma il Wttc boccia il numero chiuso: qual è il piano per gestire i flussi turistici (ANSA FOTO) – Notizie.com

Si tratta di un sistema di contributo di accesso per i turisti giornalieri. È previsto il pagamento di un ticket per entrare nel centro storico in vigore in una manciata di giornate specifiche, nei fine settimana e nei ponti festivi, nel periodo da aprile a luglio. Una strategia attuata per contrastare l’invasione di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Invasione che, se da un lato fa bene all’economia, dall’altro mette a dura prova la quotidianità dei veneziani e la fragile bellezza della città lagunare unica al mondo.

Il fenomeno dell’overtourism interessa anche altre città italiane ed europee. Tutte stanno valutando di applicare dei limiti al numero di visitatori che è possibile accogliere. Tali strategie sono state però bocciate dal World travel & tourism council (Wttc). Sscondo l’organizzazione globale che rappresenta il settore privato dei viaggi e del turismo “queste misure non sempre risolvono i veri problemi. E possono mettere a rischio posti di lavoro, redditi e servizi”.

Overtourism, Simpson (Wttc): “Investimenti insufficienti nelle infrastrutture”

Il Wttc, composto da ceo, presidenti e direttori di oltre duecento delle principali aziende mondiali del settore turistico, ha stilato un rapporto in cui definisce una serie di azioni pratiche per aiutare le città a crescere in modo sostenibile. Proteggendo al contempo posti di lavoro e comunità. Viaggi e turismo generano un posto di lavoro su dieci e quasi il 10% del Pil globale. E si prevede che nel prossimo decennio creeranno un nuovo posto di lavoro su tre.

Se gestiti correttamente, questi flussi favoriscono anche lo scambio culturale, la comprensione globale e la tutela ambientale. Ma senza una pianificazione oculata, i benefici che ne derivano potrebbero essere a rischio. “Il sovraffollamento – ha detto Julia Simpson, presidente e ceo di Wttc – è spesso visto come un problema legato al turismo. Ma molte delle pressioni reali derivano da problemi più profondi, come investimenti insufficienti nelle infrastrutture, una pianificazione carente e un processo decisionale frammentato”.

Venezia, turisti e pericolo overtourism
Overtourism, Simpson (Wttc): “Investimenti insufficienti nelle infrastrutture” (ANSA FOTO) – Notizie.com

La previsione è che il settore viaggi e turismo contribuirà all’economia globale con quasi 11mila miliardi di dollari. E creerà 357 milioni di posti di lavoro. Le mete turistiche devono quindi pianificare una gestione responsabile della crescita. Ogni anno, i governi di tutto il mondo ricavano oltre 3,3 trilioni di dollari dalle attività del settore viaggi e turismo, pari al 9,6% delle entrate fiscali globali.

Reinvestire per alleviare la pressione: i sei passaggi da applicare

L’ente globale per il turismo esorta i governi a reinvestire queste somme in infrastrutture vitali e soluzioni per alleviare la pressione.

Il documento del Wttc delinea sei semplici passaggi da adottare per gestire meglio il turismo:

  • Organizzarsi anche attraverso apposite task force
  • Creare un piano che comprenda una visione condivisa e una strategia di destinazione
  • Raccogliere dati per effettuare diagnosi e risposte basate sull’evidenza scientifica per affrontare le sfide specifiche
  • Rimanere vigili: monitorare le diverse situazioni e agire tempestivamente
  • Investire in maniera saggia in infrastrutture e resilienza, essendo trasparenti su dove vengono spesi i soldi
  • Dare potere ai residenti: assicurarsi che i residenti abbiano voce in capitolo e comprendano i vantaggi del viaggio e del turismo nelle loro comunità

Secondo l’ente del turismo un numero crescente di destinazioni ha introdotto tasse turistiche in risposta alle pressioni, ma queste misure non sempre risolvono i veri problemi e possono mettere a rischio posti di lavoro, redditi e servizi. Il rapporto rileva che se undici grandi città europee imponessero un limite al numero di visitatori, la perdita di Pil ammonterebbe a 245 miliardi di dollari e la perdita di quasi tre milioni di posti di lavoro in tre anni.

Stiamo incoraggiando tutti i decisori a pensare al futuro, – ha spiegato Simpson – a collaborare e a concentrarsi sui benefici a lungo termine per residenti e visitatori. Non si tratta di fermare il turismo, ma di renderlo accessibile a tutti. Con le giuste misure, le città possono proteggere ciò che le rende speciali, garantendo al contempo che il turismo continui ad apportare valore alle comunità e alle economie locali”.

Gestione cookie